È da tempo ormai che si parla di Agenda Digitale europea, alla quale s’ispirano quella nazionale e regionale, e vengono enunciati i relativi programmi prospettici, ma in concreto non si riescono a ben comprendere le effettive poste finanziarie a bilancio. Il vero disagio è quindi l’incertezza, supportata, purtroppo, da strategie molto modeste circa lo sviluppo tecnologico in un paese il cui territorio ha necessità di esser cablato per mezzo della fibra ottica, e da altrettante modeste risorse utili a raggiungere gli obiettivi posti dall’Europa al 2020.
Il territorio ha una rete capillare in rame ed in parte in fibra e seppur quest’ultima sia la tecnologia più ambita, la valorizzazione della rete in rame, attraverso il vectoring, sembra essere la via più percorribile. Un esempio concreto è la sperimentazione di questa tecnologia, da parte di Telecom Italia, nel comune di Vicenza, ove si permetterà anche alle abitazioni non troppo vicine al cabinet (300 – 600 m) di ottenere prestazioni notevoli, fino a 100Mbit/s. Invece, il paese, o meglio, il Governo cosa fa? Ha indicazioni? Si preoccupa dei lavoratori? Oppure aspettiamo eventi naturali imprevedibili per poi prendere atto delle negatività?
Il Presidente del Consiglio ha inteso nominare esperti nei vari settori. Questi esperti con chi dialogano? Non voglio credere che i tanti attori stiano solo a guardare, in attesa di cosa, non è dato sapere. Abbiamo bisogno d’indicazioni, di speranze, non di voci isolate, ma di quelle autorevoli e responsabili.