L’evento degli Oscar ha sempre interessato il mondo dello spettacolo, sia per le novità stilistiche, per le trovate tecniche e tecnologiche, ma in particolare per i contenuti. Anche gli Oscar vivono un momento di crisi, il mondo, ed in particolare l’Italia in questi giorni si è soffermata in maniera esagerata sull’evento, non tanto per il suo contenuto artistico ma per le gaffe commesse durante la premiazione. L’Oscar per il miglior film è stato assegnato a La La Land ma in realtà era stato vinto da Moonlight. I produttori di La La Land immediatamente hanno iniziato a complimentarsi con se stessi ed avevano iniziato il discorso di ringraziamento, ma è stato solamente un annuncio errato, in quanto, i due presentatori Warren Beatty e Faye Dunaway, dopo una lunga pausa che nel recente passato la nostra televisione avrebbe interrotto con un intervallo facendo vedere delle simpatiche pecore, invece si sono guardati negli occhi, sono rimasti in diretta e dopo una lunga pausa in silenzio hanno annunciato la vittoria di La La Land. Il pasticiaccio, dell’annuncio errato del miglior film, non è stata la gaffe centrale della serata. Un altro errore che sta provocando un ulteriore disagio agli organizzatori dell’89a edizione degli Oscar, riguarda il segmento dedicato alla memoria degli artisti scomparsi, la foto di una persona viva e vegeta è apparsa sotto il nome della defunta costumista Janet Patterson. La donna comparsa per errore nella schermata è Jan Chapman, produttrice cinematografica australiana, che ora si dice “devastata” per aver scoperto la sua immagine sotto il nome della collega scomparsa nell’ottobre del 2015. Normalmente quando accadono questi eventi si dice che servano per allungare la vita, anche se probabilmente nel mondo del cinema non conoscono questo detto.
La società che si occupava del conteggio dei voti agli Oscar è la PricewaterhouseCoopers, che immediatamente, come si fa nelle migliori famiglie, ha aperto un’inchiesta sull’errore del miglior film annunciato durante la serata degli Oscar. Anche loro con altri hanno aumentato la lunga fila scusandosi con i presenti e con tutti i telespettatori.
“Ha vinto Moonlight”, dice uno di loro con un volto agitato e sconvolto, per far capire che quanto stava dicendo era vero; ha sottolineato: “no, non è un scherzo, ha proprio vinto Moonlight”, ed ecco in questo caso il notaio che è il presentatore con enfasi che conferma la notizia, mostrando la busta.
Parliamo sempre di crisi e anche qui emerge immediatamente uno scontro che riguarda il colore della pelle, il bianco e il nero. In questo caso nell’ottantanovesima edizione degli Oscar, che ricade sotto la presidenza Trump, trionfa cosa? Dopo la polemica che si è scatenata sull’attuale Presidente degli USA, molte persone hanno sottolineato l’impegno di Obama. Questa fame di razzismo per molti di noi si considerava superata così dicasi per il tema dell’omosessualità. L’89a edizione degli Oscar, oltre ad aver concesso diverse gaffe ha fatto rivivere il tema dei bianchi e dei neri e dei gay. È un percorso ed una strategia da rivedere non sui contenuti artistici e cinematografici che non conosciamo, ma sulla gestione della comunicazione, in quanto, nel breve giro potrebbe ripercuotersi una volta sul bianco e un’altra volta sul nero, e molti connazionali italiani, anche con un leggero sforzo, cercherebbero di dire a se stessi che la differenza bianco e nero non è un problema ma, anzi, una crescita culturale. L’invito è rivolto alla stampa con preghiera di non esagerare, in quanto, in fin dei conti è un Oscar.