Storia dell’ambiente, itinerari e territorio

Il nostro Paese è un riferimento a livello mondiale per la grande ricchezza di singolarità paesaggistiche, architettoniche e culturali. Già se ci soffermiamo solamente al territorio della Regione Lazio il patrimonio è enorme. Da uno studio è emerso che solo nella provincia di Roma sono presenti 80 itinerari dotati di un bagaglio dal punto di vista paesaggistico, artistico e culturale straordinario.

Talvolta però questi itinerari non vengono valorizzati abbastanza. Quello dei cammini, ad esempio, è un settore del turismo che in Italia dovrebbe e potrebbe riscuotere più successo, nella quale molti attori debbono impegnarsi affinchè tali percorsi diventino valore aggiunto per il territorio e le comunità, nonché benefit economico per il Paese. A livello di politiche nazionali, il MIBACT ha più volte enunciato l’importanza di puntare su questa risorsa, tanto da inserirla nei punti focali del Piano Turismo e Cultura.

Un ottimo esempio, che merita una menzione speciale nell’ambito della valorizzazione degli itinerari turistici e culturali del nostro territorio, è “bandiera arancione”, un marchio di qualità a livello turistico e ambientale firmato Touring Club che viene conferito alle località che rispondono a determinati criteri in merito a accoglienza e gestione sostenibile del territorio. Un programma questo molto virtuoso che ha l’intento di creare una rete di eccellenza valorizzando borghi e luoghi inediti e meritevoli sul territorio italiano. Proprio quest’anno nel celebrare questi borghi, il tema scelto dal team di “bandiera arancione” era quello dei cammini e sono stati coinvolti 100 comuni che hanno proposto itinerari, visite guidate ed eventi caratteristici.

Quello degli itinerari e dei cammini è un turismo a contatto con l’ambiente e la natura, che consente di vivere il territorio in modo autentico. Il settore che riguarda ambiente, natura e territorio desta grande interesse anche a livello europeo, l’Europa già nel 1988 a Bad Homburg in occasione del primo Seminario internazionale di storia dell’ambiente, diede vita all’Associazione europea per la storia dell’ambiente.

Visitare abbazie, castelli, borghi, addentrarsi nei boschi, percorrere particolari sentieri, terreni, campi, colture, ma anche fiumi e laghi, permette di fruire di un racconto, il visitatore o il turista che è grado di leggere tali narrazioni spontanee può comprendere una lunga storia di generazioni, o meglio, di secoli.

Così il paesaggio laziale nella storia si è evoluto fino ai giorni nostri. Nel pieno Medioevo dopo che la regione era stata percorsa in lungo e in largo dalle incursioni barbariche, dagli zingari provenienti dal nord e dai Saraceni che vi spadroneggiavano dal loro possente covo del Garigliano. Così sono stati creati molti insediamenti strategici e produttivi. Siti collocati su alture delimitati e difesi da cinte murarie in cui le abitazioni contadine si disponevano attorno un nucleo costituito dalla chiesa del villaggio e dalla rocca signorile. Questo dava vita al castrum, cioè il castello, inteso nell’accezione più ampia medievale, del quale faceva parte integrante lo spazio coltivato circostante.

In una prima visione che riguarda l’abitato di Roma, nell’area che comprende la via Aurelia, il litorale, la via Tiburtina e la Salaria che ci conduce ai Monti Simbruini, abbiamo individuato (in SI-IES) 5 itinerari che tracciano una trentina di mete; moltissime varietà artistiche, storie, curiosità e peculiarità ambientali: tutti elementi che vanno a caratterizzare il territorio di una regione, un glossario di 60 voci, oltre a date importanti da ricordare a partire dal 476 d.C.

In questa piccolissima parte della storia del territorio e dell’ambiente laziale, moltissime sono le cose da raccontare e così come nella regione Lazio e nella Capitale, in modo analogo tali approcci si possono moltiplicare su tutte le regioni d’Italia. Dobbiamo impegnarci per ricostruire e divulgare la storia dell’ambiente e di un territorio, dobbiamo invogliarne le visite con gli itinerari e quale modo migliore se non incentivando i cammini, la qualità ed un’offerta turistica sostenibile.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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