Tsunami

Riguardo alla definizione di Tsunami, il nostro pensiero va subito a focalizzarsi su delle enormi e violente onde provocate da un terremoto sottomarino. Riflettendo un altro po’ tale immagine si collega immediatamente al risultato delle elezioni amministrative che si sono svolte in questi giorni.

Una cosa è chiara: i sondaggi sono vecchi e pilotati. Non è possibile che il cittadino debba avere delle proiezioni dei risultati attesi che, quasi sempre, nulla hanno a che vedere con i risultati reali.

Molto probabilmente continuerà il “fuggi fuggi” sia dei cittadini impegnati nella politica e sia delle persone di buona volontà. Bisogna tornare a fare il proprio dovere, serve impegno da parte dei governanti per quanto riguarda sia l’economia che il sociale.

La situazione è veramente drammatica, in particolare verso le periferie delle aree metropolitane e meno male che tra due mesi scade il termine per partecipare ai progetti di recupero. Che squallore sentir dire: “se vince tizio e non io taglieremo i fondi (finanziamenti) per le città” e quindi per i cittadini. Speriamo che sia solo una battuta elettorale. E’ ora di finirla, assurdo che un politico anche dinanzi ad una perdita cosi massacrante cambi abito e continui a parlare.

Una sconfitta rilevante riguarda proprio i giornali che diffondono notizie talvolta previa ispirazione. Si parla di nuova politica e poi si punta a colonizzare le aziende pubbliche, la Rai, la Guardia di Finanza nominata di recente da Renzi. Nei centri come Firenze ci sono gli amici del “bar sport” che è, ed è stato, un punto di riferimento per molti lavoratori, ma non è il luogo dove scegliere le persone al rango del Governo, senza nessuna esperienza, senza nessun retroterra. Non a caso si parla di “cerchio magico”, di cui non si sa molto bene il significato, ma molti lo coniugano all’arroganza. La democrazia è tale se c’è un dibattito che alla fine porti a qualcosa, ad una conclusione che si possa sposare, avanzando per un lasso di tempo e poi attuando delle verifiche.

Renzi ha provato a cambiare, ma probabilmente non ha saputo scegliere le persone giuste. Non possiamo avere gente impegnata nel campo della magistratura, che visto il ruolo delicato secondo la nostra Costituzione è vista come soggetto autonomo, ed invece lo troviamo in posti di responsabilità che normalmente dovrebbero essere occupati da un manager illuminato, da un docente universitario, ma non accade niente di tutto questo.

A Roma ha vinto la Raggi, andatevi a vedere la stampa degli ultimi tre mesi per capire la preparazione di alcuni colleghi che scrivono, confrontate quanto scritto con i risultati ottenuti. È evidente che la Raggi è stata eletta con il 67.2% mentre Giacchetti è giunto un po’ sotto la metà, al 32.8%. Se non si capisce questo proviamo a non scrivere, in questo modo non facciamo un piacere ne a noi stessi e ne al Paese. Secondo voi un Partito Comunista rivisto e corretto che oggi raggruppa più anime e si chiama PD, è normale che abbia colto i risultati migliori a Roma preso il quartiere Roma Centro e Parioli e che l’operaio di tanti anni fa, il metalmeccanico, il muratore, il pittore abbiano votato Cinque Stelle?

Ciò significa che i partiti non ci sono più, non c’è ideologia e può essere anche una realtà dei tempi. Ma chi deve capirlo? Il cittadino oppure il politico che dovrebbe avere un’intelligenza tra la sufficienza e la media per interpretare i bisogni del Paese. Tutti blaterano per la disoccupazione dei giovani, il valore delle case è dimezzato, il sistema bancario è stato in parte risanato e tutto va avanti come prima.

Conclusioni? Facciamo noi cittadini un girotondo autonomo con tutti i colori dell’iride per non essere etichettati e proviamo a fare delle proposte dal basso evitando risposte che vengono dalla pancia, atteggiamenti confusi ma anche molto pericolosi. Vedete tutto ciò sotto la voce di una comunicazione politica che sia laterale, democratica e condivisa, che parta dal basso e che contamini e alimenti in modo virtuoso tutto il sistema, fino ai settori più alti. Proviamo a muovere anche noi il nostro tsunami.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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