Due attori importanti, Confindustria e la Camera di Commercio stanno avviando delle procedure per la digitalizzazione delle imprese. Secondo la camera di commercio, il digitale è un elemento che incide nello sviluppo economico e sociale del Paese e tocca sempre più gli stessi modelli di business, é essenziale avviare una adeguata cultura digitale. La SI-IES è particolarmente impegnata a creare, indicare strategie idonee. Il Ministero dello Sviluppo Economico sta intervenendo con il Piano Industria 4.0, l’Agenda Digitale e anche altri programmi nazionali e regionali. In campo di innovazione digitale sono stati predisposti dei punti di impresa digitale. Nella Camera di commercio troviamo il Pid per: digital leader, digital coordinator, digital promoter e digital mentor. I punti di impresa digitale sono stati predisposti come presidio e funzioni digital in ambito: customer experience; comunicazione e marketing; produzione dei servizi; monitoraggio ed analisi.
Inoltre vi sono i digital innovation hub ed i competence center. Il Ministro Calenda con l’Industria 4.0 mira a favorire l’adeguamento delle imprese a quella che dai più è definita come quarta rivoluzione industriale. La SI-IES ha scritto molto sull’argomento sottolineando l’utilizzo indispensabile delle macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad Internet. M2M ed IoT la fanno da padrone in un contesto votato alla digital industry.
Confindustria esalta la trasformazione competitiva digitale e considera il tema come leva di politica industriale per la crescita. L’investimento in digitale genera una crescita dell’economia che va ben oltre il valore del capitale investito: il ROI è stimato intorno al 20/25% al cospetto di un media generale che è del 15%, quindi possiamo parlare di un dividendo digitale del 50% superiore a quello dell’investimento medio. Il tema è cultura e politica industriale. Il ritardo non riguarda solo le imprese. Vi è anche il versante della PA dove sono pochi i progressi nell’utilizzo dei servizi di e-government.
I casi sono quelli della fatturazione elettronica degli acquisti pubblici online, ma la digitalizzazione consente anche una razionalizzazione della spesa in grado di ottenere risparmi tra il 10% ed il 20% pari a 15/30 miliardi l’anno. La Digital PA, così come l’industria 4.0, punta a velocità, pervasività e trasversalità. Si è al cospetto di un nuovo modo di produrre sempre più customer & design oriented, fatto di creatività e affidabilità.
Serve molta formazione mirata. Secondo SI-IES l’obiettivo collettivo è quello di arrivare ad una Italia Digitale e per farlo sarà cruciale la realizzazione concreta dei Digital Innovation Hub (DIH), veri e propri centri fortemente digitalizzati per il trasferimento delle conoscenze e lo sviluppo di nuovi modelli di business. Questi devono essere “one stop shop” inseriti nel network europeo, presenti sul territorio, diretti al coinvolgimento degli enti locali, dei cluster, dei distretti industriali, dei poli di innovazione con imprese interconnesse tra di loro anche tramite banche dati in cloud.
