Il «Made in Italy» rappresenta un punto di massimo orgoglio per il nostro Paese, ma le nostre eccellenze, in particolare l’agroalimentare, sono anche bersaglio di comportamenti anticoncorrenziali che spaziano dalla contraffazione al c.d. “aggancio”, specie quando si tratta del settore vitivinicolo e oleario.
L’innovazione tecnologica contribuisce all’espansione di questi mercati a livello nazionale e internazionale e al consolidamento del know-how. Creare un portale per la vendita del vino non è una mera duplicazione dell’esistente, in quanto la tecnologia odierna può restituire all’utente sensazioni sia tattili che d’immagine.
Il mercato appiattisce i gusti del cliente e lo spinge a valutare esclusivamente il prezzo. La nostra mission, che costituisce una novità per il mercato, è quella di educare e guidare i clienti ad approfondire la cultura del vino anche dal punto di vista pratico: riportare solo ed esclusivamente la provenienza di tipo regionale e il relativo brand significa sminuire il lavoro di ricerca e affinamento delle tecniche di produzione dell’intera filiera italiana.
Pertanto, la creazione di una start-up o di iniziative similari consente al Paese di avere un’offerta innovativa che deve essere indirizzata all’Europa e al mondo. Il nostro vino è universalmente riconosciuto come eccellenza, ma si assiste continuamente a forme di concorrenza sleale con scelta di nomi simili all’originale volte a minare il prodotto italiano.
Per questo motivo, grazie anche allo sviluppo di politiche agricole, nazionali ed europee, sempre più attente a incentivare dette iniziative e alla diffusione di nuove vie di comunicazione si deve arrivare a una cultura del vino più attenta e inclusiva, favorendo un forte connubio fra produttore e cliente.
Dario Cambria e Alessandro Navarra