Dopo la 21esima riunione del Digital Innovation Hub Virtuale e a un anno e mezzo dalla sua costituzione sotto tale nome, volevamo festeggiare con tutti coloro che partecipano e sostengono le iniziative del DIHV e con i lettori di Sentieri Digitali i primi sei mesi trascorsi dal suo inserimento ufficiale nell’albo dei DIHs europei, primo e per ora unico nel Lazio registrato come pienamente operativo, iscritti presso la DG Connect della Commissione europea.
È stato un anno di grande fermento, che ha visto tutti i membri del Digital, diretti dal suo Presidente Prof. Francesco Chiappetta, impegnati nel lancio di questa attività che ha come scopo principale quello di coadiuvare il passaggio delle PMI al digitale.
La digital transformation è irreversibile e l’unico modo che le imprese italiane hanno di mantenersi competitive è quello di rimettersi al passo con Paesi tecnologicamente più avanzati e con una rete di supporto alle imprese più strutturata.
Il DIHV, con i suoi più di 20 professionisti nel ruolo di membri ordinari e straordinari, sta affrontando la questione cercando di portare maggiore consapevolezza su questo tema fra aziende e popolazione. Questo viene fatto anche tramite l’organizzazione di riunioni a cadenza mensile fra tutti i suoi componenti, ciascuna dedicata ad un argomento differente relativo all’innovazione tecnologica e allo sviluppo industriale sotto vari aspetti.
Fin dalla sua prima riunione ufficiale, tenutasi il 4 aprile 2017, il DIHV si è impegnato a spaziare il più possibile in tutti gli ambiti dell’innovazione tecnologica, poiché un’azienda forte e innovativa, sia essa una multinazionale o una PMI, è un’azienda elastica e all’avanguardia che non teme i cambiamenti ma anzi è desiderosa di tenersi continuamente aggiornata per adattarsi al meglio alle esigenze della clientela e del mercato.
Industria 4.0, PMI, DIH, GDPR, fake news, blockchain, comunicazione e strategie digitali sono solo alcuni dei temi di massima attualità trattati dal Digital e dai suoi membri. Si tratta evidentemente di un progetto ampio e sfidante che non si è voluto accontentare di fermarsi ai confini nazionali ma ha voluto sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla cooperazione con i Paesi dell’Unione Europea, collaborando con un pool di esperti di vari settori per poter sviluppare, fra le altre iniziative in atto, progetti internazionali. La mira è di riuscire a creare valore aggiunto non solo per l’Italia ma anche per tutti e 27 gli altri Stati Membri in un’ottica di collaborazione allo sviluppo tecnologico che renda l’Europa globalmente più competitiva e resistente agli shock, esogeni o endogeni che siano.