Fabbrica digitale: la leva di una nuova rivoluzione industriale

Sicuramente in questo 2015 ne abbiamo sentito parlare molto, ne sentiremo parlare ancora: la manifattura digitale è uno dei propositi principali alla base della crescita del sistema Italia. La diffusione su più fronti è spinta dalle necessità di progredire, di rispondere alle esigenze di crescita, il Ministero dello Sviluppo Economico non lo nasconde, all’inizio dell’anno si è mobilitato con un decreto di sviluppo e degli incentivi, molti digital champions si fanno promotori attivi di questa leva di sviluppo per un’Italia competitiva. Un imperativo, far volare fabbrica e industria 4.0 in epoche di rivoluzione digitale, a detta di più di qualcuno la terza rivoluzione industriale. In molte Regioni già sono diversi gli esempi virtuosi da seguire, casi di fabbricazione digitale rivolti alle imprese.

I fondi, le iniziative nazionali e regionali di agenda digitale stanno movimentando la diffusione delle infrastrutture abilitanti nelle imprese ma anche negli istituti scolastici per coinvolgere anche gli studenti in questa grande trasformazione. Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, ma non solo, stanno dando grande risposta di adesione ai progetti di sviluppo manifatturiero digitale.

La trasformazione coinvolge persone, organizzazioni, imprese e istituzioni.  In modo operativo, interattivo e partecipato riguarda maker, artigiani, imprenditori, studenti, appassionati. Il principio è quello del creare, del fare, del realizzare concretamente progetti, sperimentare nuovi prodotti, servizi e prototipi digitali. Sfruttare nuove tecnologie, modificare le filiere produttive, incrementando quindi anche nuovi percorsi formativi e opportunità professionali specifiche.

Il Maker Faire a Roma della settimana scorsa è stata la summa di questo nuovo orientamento del creare e del fare digitale. Un luogo che ha dato esposizione di quello che è l’orientamento della manifattura digitale, che passa attraverso i laboratori, la fabbricazione e le infrastrutture materiali e immateriali, hardware e software, ma soprattutto su una comunità virtuosa, fondamentale per fare sistema e attuare una diffusione della conoscenza, in una tribe di maker in grado di confrontarsi, creare ed innovare.

Queste linee strategiche sono necessarie per implementare nuove infrastrutture digitali atte a rendere competitivo il territorio. Fattori cardine sono la prototipazione rapida, la produzione intelligente, alcune fra le risorse innovative sono le stampanti 3D, robot e sensori, ma anche macchine a controllo numerico e laser.

Una risposta audace alla crisi che, dati alla mano, è stata premiante riguarda l’investimento in nuove tecnologie, si è palesato un forte divario rispetto a chi ha reagito in maniera difensiva. Puntare sui nuovi mercati ha giovato al tessuto imprenditoriale coinvolto.

Perciò preme al sistema Paese il rafforzamento del ruolo dei Fab LabLaboratori di fabbricazione digitale, ed urge una logica di sistema. Digital manifacturing, tecnologie 3D e robotica permettono grandi performance, gli obiettivi sono la creazione di centri di sviluppo software e hardware opensource per favorire la crescita e la diffusione di conoscenza verso scuole, cittadini, artigiani, imprese, microimprese e organizzazioni. Necessario salvaguardare le realtà più innovative in ambito di manifattura e artigianato digitale creando e rinvigorendo gli incubatori esistenti. Importante riscoprire gli artigiani e mantenere il focus sulle microimprese con dei centri di servizi di fabbricazione digitale dedicati, oltre che rendere grossa disponibilità delle tecnologie digitali dedicate. Incentivare la creazione di nuove realtà artigianali e la strutturazione di reti manifatturiere dedicate alle tecnologie di fabbricazione digitale.

Questo 2015 dunque, ha dato forte vigore ad un nuovo settore manifatturiero italiano che coinvolge grandi e piccole realtà sfruttando  l’industria 4.0 e la rivoluzione digitale, nonché la creatività che da sempre contraddistingue il savoir faire italiano. Importante seguire questo percorso avviato per incrementare il progresso, e puntare alla competitività italiana che contraddistingueva la nostra manifattura di un tempo e che potrebbe ritornare oggi ad alti livelli, facendo la fortuna del nostro Paese,  anche in questa nuova veste digitale.

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