Sfera Assicurazioni ha partecipato all’incontro presentato da ItalRevi Spa presso l’Università di Roma Tor Vergata (facoltà di Economia) intitolato “Le riserve tecniche come investimento per l’economia”, il contenuto emerso dall’evento è di seguito riportato in sintesi.
Ad aprire il convegno è il presidente Dott. Roberto Piccinini, che attraverso una premessa sulla situazione economica europea si sofferma sul PIL italiano e dopo aver evidenziato il dato di crescita dello 0,9%, rispetto al 2015, sottolinea il fondamentale apporto del settore privato in particolare delle piccole e medie imprese. Secondo il Presidente Piccinini, queste ultime potrebbero essere beneficiarie di una sorta di "manovra finanziaria privata" operata dai grandi gruppi assicurati. In sostanza tali gruppi potrebbero usare le loro risorse per offrire liquidità alle piccole e medie imprese. Ne conseguirebbero vantaggi su due fronti: da una parte i clienti delle società di assicurazioni, che si ritroverebbero a godere di tassi di rendimento che si aggirano intorno al 12 %; dall’altra, le piccole e medie imprese avrebbero a disposizione nuovi capitali da investire nel processo produttivo.
Ma l’operazione è praticabile o rischia di rimanere solo un progetto utopistico?
Il Dott. Dario Focarelli, Direttore Generale dell’Ania, precisa in tal senso che ci sono dei forti limiti logistici per la realizzazione di tale manovra. La prima fra tutte è che l’assicuratore non può agire come fosse un istituto di credito, esiste una differenza morfologica e semantica dei ruoli, per non parlare degli adempimenti fiscali necessari. Sarebbe quindi indispensabile che le assicurazioni si facessero mediare in tale processo. Secondo Focarelli, pertanto, una tale misura adottata dalle assicurazioni non può essere realizzata se non attraverso l’intervento di strumenti normativi studiati ad hoc.
Secondo il Dott. De Polis, Segretario Generale dell’Ivass, la principale funzione delle assicurazioni è gestire i rischi, l’assicuratore è un assuntore di rischio, è questa la finalità per cui nasce, è già questo il modo in cui aiuta le imprese; gli investimenti per le assicurazioni sono una finalità comunque secondaria. Precisando, inoltre, che per anni le regole sugli investimenti hanno imbrigliato le attività e contribuito a rendere la finanza banco-centrica. Tuttavia, dall’adozione del regime Solvency 2, le imprese di assicurazioni sono state liberate da vincoli e limiti, nello specifico le compagnie sono in grado di rimuovere ostacoli allo sviluppo degli investimenti a lungo termine. Ma anche in questo caso il cambiamento nell’ambito degli investimenti è stato determinato da interventi normativi.
Dal confronto emerge quindi che pur registrando la presenza di queste risorse, con l’opportunità di inserirle in un circolo virtuoso (come lo definisce il Dott.Piccinini), le compagnie di assicurazioni sono legate a restrittive regole e adempimenti che non consentono loro di avere la disponibilità decisionale per una tale manovra. Sarebbero imprescindibili strumenti di mediazione (bancari e giuridici) anche solo per valutare una simile scelta di mercato, che sarebbe inevitabilmente anche politica…