L’importanza dell’essere pionieri di se stessi

In un momento storico in cui la ripresa economica stenta ad assestarsi, sono la motivazione personale ed una giusta dose di intraprendenza e di coraggio che diventano fattori chiave per affinare la propria professionalità e puntare a diventare imprenditori di se stessi.

Da un’indagine promossa da Unioncamere-Infocamere, è emerso come nel corso del 2015 siano state aperte, in Italia, circa 120mila nuove attività di imprenditoria giovanile, 46mila delle quali nate nelle Regioni del Sud.

Il dato, reso noto da Movimprese, ha fatto registrare un saldo assolutamente positivo per quanto concerne le aziende avviate da giovani under 35, che ben fa sperare in una crescita del tessuto produttivo italiano.

Fortemente in crescita è risultata anche l’imprenditoria femminile, con oltre 35mila nuove imprese avviate nell’ultimo anno in Italia.

Tra i settori prediletti dai giovani pionieri dell’imprenditoria italiana, ai primi posti si collocano i settori dei servizi finanziari e delle attività assicurative, accanto a quelli dei servizi alla persona, della pubblicità e dei servizi di mercato, oltre ai settori tradizionalmente meta privilegiata degli investimenti dell’imprenditoria giovanile e non solo, quali il settore del commercio, delle costruzioni, dell’alloggio e della ristorazione.

Ma qual è il segreto per diventare un business man di successo?

Quale quel giusto mix, tra iniziativa, rischio ed innovazione, in grado di fare la differenza sul piano del risultato finale? 

Innanzitutto, occorrerà predisporre un valido progetto di business che, dallo stato embrionale possa evolversi e passare a realtà consolidata, oltre ad una giusta dose di pragmatismo e aderenza alla realtà circostante, di pazienza e lungimiranza, dandosi tutto il tempo necessario per costruire la propria reputazione ed una buona rete di contatti, oltre ad un giusto spirito di gruppo, affiancando alle proprie competenze quelle di validi collaboratori che dimostrino di stare sempre al passo con la tecnologia e aggiornarsi costantemente, a fronte di un grande impegno e spirito di sacrificio.

Oggigiorno, la tendenza è quella di andare alla ricerca di un lavoro prontamente reperibile sul mercato, muovendo dall’idea che molti settori siano ormai saturi, essendo la domanda di lavoro di gran lunga inferiore rispetto alla relativa offerta; l’essenziale è trovare un’occupazione, ci si porrà poi eventualmente dopo il problema della compatibilità con la propria professionalità e le proprie competenze.

Si tratta, però, di una convinzione distorta, che la crisi economica ha prepotentemente radicato nell’immaginario collettivo, essendo, al contrario, primario il bisogno di ricercare non un lavoro ma il lavoro che più possa essere in linea con le proprie aspirazioni e competenze acquisite, lavoro che, se non si dovesse riuscire a trovare, allora bisognerà essere disposti a costruirselo da sé.

Certamente, non basta soltanto avviare un nuovo business ma occorrerà dimostrare capacità e tenacia, in vista dell’assestamento della propria posizione sul mercato.

Il segreto è, quindi, nascere solidi e forti per diventare prima possibile una realtà grande ed importante.

A tale riguardo, le Istituzioni nazionali e sovranazionali svolgono un ruolo chiave, affiancando e agevolando tutti quei giovani che con coraggio decidano di mettersi in gioco e di dare una possibilità alla propria idea di business, attraverso strumenti ed iniziative che consentano ai giovani imprenditori che si affacciano sul mercato di consolidarsi e strutturarsi e di resistere nel tempo, potendo così generare ricchezza e offrire posti di lavoro

Quale strumento di accompagnamento finalizzato all’autoimprenditorialità, il Decreto n.140/2015 del MISE, ha previsto criteri e modalità di concessione delle agevolazioni volte a sostenere la creazione e lo sviluppo di nuove micro e piccole imprese costituite prevalentemente o esclusivamente da giovani e da donne.

Si tratta della possibilità, riconosciuta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni che creino oppure abbiano creato un’impresa da meno di 12 mesi, di accedere ad un finanziamento agevolato per gli investimenti, a tasso zero e da restituire secondo un piano di ammortamento a rate semestrali dilazionate nell’arco di 8 anni.

Sempre in questa direzione, muove il Fondo di Garanzia Ismea che, nell’ambito delle iniziative a favore delle Piccole e Medie Imprese operanti nel settore Agricolo, ha previsto la concessione di una garanzia pubblica sulle operazioni di finanziamento, al fine di accompagnare l’imprenditorialità agricola nella fase più delicata dell’avvio, aprendole un canale di accesso agevolato alle fonti finanziarie.

Uno degli obiettivi primari della politica UE, è infatti quello di migliorare il contesto imprenditoriale e creare un clima favorevole all’imprenditoria giovanile e femminile e alle start-up innovative, rendendone più agevole l’accesso ai finanziamenti e più in generale ai mercati, e perseguendo quale obiettivo finale quello di generare occupazione e ringiovanire la base economica dell’Unione Europea.

In tal senso, altra grande opportunità è offerta dai finanziamenti a fondo perduto erogati dallo Stato e destinati prevalentemente a disoccupati e all’imprenditoria giovanile e femminile.

Trattasi, però, di una tipologia di finanziamento agevolato che non viene ad essere erogato di continuo, ecco perché importante è tenersi sempre aggiornati, ricercando dettagli e bandi attivi collegandosi frequentemente al sito dell’Unione Europea, https://europa.eu, oltre ad informarsi periodicamente presso gli Uffici della propria Regione di residenza. 

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