La filiera del trasporto, logistica e innovazione tecnologica

La logistica è una parola importante ma poco praticata. Secondo la documentazione in possesso dalla SI-IES Srl European Services Institute e dall’osservatorio ODAR (Osservatorio Documentazione Approfondimento Ricerche) di cui è proprietaria, definire cosa è la logistica non è particolarmente semplice, soprattutto tenendo conto di tutte le complessità di filiera. La logistica è certamente un processo di pianificazione, realizzazione e controllo di flussi e stoccaggio delle materie prime, dei prodotti in corso di lavorazione e dei prodotti finiti, dal luogo di origine al luogo di consumo al fine di soddisfare le aspettative del cliente finale con efficienza ed economia. Per ciò che riguarda l’area del management di supporto le teorie sono molteplici. Per supporto intendiamo quella pratica utilizzata nel corso di tutto il processo produttivo o nel sistema, per impiegare efficacemente le risorse garantendo un’adeguata considerazione degli elementi logistici durante tutte le fasi del ciclo di vita. Si cerca di perseguire modalità tali da influire tempestivamente sul sistema e garantire così un approccio efficace all’investimento delle risorse.

Anche qui siamo d’innanzi ad una “catena di valori” a partire dal flusso delle informazioni sui fabbisogni, al flusso dei materiali da riciclare, il flusso fisico del valore aggiunto, sino alla distribuzione fisica, con il trasferimento del prodotto al cliente. Tutto ciò tenendo presente la ricezione e  l’evasione degli ordini, la gestione, l’immagazzinaggio e movimento delle scorte. Nella fase di preparazione del programma generale di produzione, gestione delle scorte dei materiali in lavorazione, movimentazione e trasporti dei componenti. Inoltre nella pianificazione dei fabbisogni, appunto, si necessiterà dell’individuazione dei fornitori, con le fasi di contrattazione, emissione degli ordini, trasporto dei materiali in entrata, ricezione e controllo, immagazzinaggio e movimento delle merci. Fondamentale un sistema informativo (si evince dal contenuto dell’Osservatorio ODAR della Si-Ies: flusso informativo per previsioni di prodotto/mercato, stima delle vendite future e delle scorte necessarie, gestione degli ordini, programma generale di produzione, pianificazione dei fabbisogni, approvvigionamento dei componenti e dei materiali necessari per la produzione. Le voci che riguardano i trasporti sono: costo, velocità e affidabilità).

Non si è mai considerata la logistica nel nostro Paese. La logistica, in merito al trasporto delle merci ed il sistema delle infrastrutture al suo servizio: porti marittimi, ferrovie, strade ed autostrade, aeroporti, come un settore produttivo di per sè. Il nostro Paese in questo settore è agli ultimi posti in ambito europeo rispetto ai Paesi più importanti. La Confcommercio, ha fatto una ricerca/studio ed è emerso che i ritardi logistici costano all’Italia circa 42 miliardi di euro l’anno di PIL. Sembra che solo il 35% dei due milioni di tonnellate di merci che l’Italia esporta per via aerea partono da un aeroporto italiano; il restante 65% è autocamionato, cioè prosegue su strada e si leva in volo da un hub mitteleuropeo. Per quanto concerne le operazione di import/export di merci in movimentazione, occorrono mediamente 18.5 giorni, il triplo dell’Olanda ed il doppio di Belgio, Germania e Spagna. Ma è mai possibile che dobbiamo seguire le peggiori esperienze e non “copiare” i più bravi? Quali interessi ci sono per andare così male? Perché non si fa nulla? Il Governo Renzi, per il tramite del Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, il 6 di agosto del 2015 ha presentato il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, elaborato in attuazione dell’articolo 29 del decreto Sblocca Italia Dl n. 133/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164. Il piano è saltato in quanto la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dello Sblocca Italia  nella parte in cui non prevede il coinvolgimento delle Regioni nelle procedure di adozione del piano per la portualità. Insomma è sempre complicato parlare di logistica o per questioni di forma o per questioni di sostanza si ferma qualsiasi iniziativa e gli altri Paesi vanno avanti rubando mercato ai nostri professionisti del settore. Un esempio è il caso ILVA che ha consentito ad altri Paesi di acquisire in “assenza” agli altri mercati. Il nostro è un Paese di regole è chiaro! Le nuove tecnologie oggi hanno rivoluzionato sistemi e teorie consolidate. Per rispondere al mercato ed essere competitivi serve il più possibile una filiera vicino al chilometro zero. Progettare una piattaforma “domanda/offerta” sicura promossa da consulenti ed operatori del settore.

Andrea Chiappettahttp://www.andreachiappetta.it/
Creo ecositemi, credo nell’innovazione e penso che lo studio continuo e il confronto siano gli ingredienti per realizzare sinergie e soluzioni. Autore di Italia.Next edito da Rubbettino.

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