Servirsi dei dati per crescere in modo smart e sostenibile

Investire nel settore dell’hi-tech e dell’innovazione digitale non è così scontato. Le rivoluzione in campo ICT sono continue, le grandi opportunità che hanno saputo cogliere dai nuovi paradigmi comunicativi dettati dalla tecnologia, realtà come Snapchat, Uber, Magic Leap sembrano a distanza di pochi mesi svanite. Quelli erano terreni in cui l’investimento avrebbe pagato, oggi non è più così semplice.

Talvolta si guarda troppo al profitto, alla redditività, a scapito della crescita e dello sviluppo, altre volte succede il contrario. Molti venture capitalist guardando al panorama startup sono timorosi. La verità è che molte aziende hanno bisogno di spendere i propri capitali con attenzione, concentrazione costante e orientamento alla crescita sostenibile.

Nel periodo dell’imprevedibilità, dove tutto oscilla e varia drasticamente, dove progetti imprenditoriali nascono e muoiono in tempo zero, le startup devono orientarsi sempre più su una crescita intelligente e abituarsi a ripensare continuamente il loro approccio operativo. Certamente una grande risorsa per la sopravvivenza può derivare dalle attività di data-driven dalla quale si possono dedurre quali sono gli ambiti e le scelte strategiche su cui puntare.

Nel servirsi dei dati, però, servono alcune accortezze: in primis è necessario fare benchmarking nel modo giusto. Una delle decisioni più importanti riguarda la selezione del set di benchmarks, nonché le metriche più idonee per misurare i progressi correlati ai propri obiettivi. Non serve reinventare la ruota, ma piuttosto, basta osservare come si comportano le altre aziende, anche come si misurano in mercati similari. Inoltre, è importante guardare i dati in forma aggregata, non fare affidamento sull’esperienza di una sola società. Fondamentale utilizzare i dati comulativi, non solo le evidenze, per trarre informazioni e guidare le decisioni operazionali. Molti venture capitalist raccolgono dati dettagliati su metriche chiave come: redditi da lavoro dipendente, vendite e spese di marketing, affitto e altre grandi spese.

Di fondamentale importanza è comprendere quali sono le leve che ci permettono di avere vendite performanti. Questa componente è una delle basi per una gestione aziendale intelligente. Un sistema di vendite efficiente è un ecosistema che si deve nutrire costantemente. Importante misurare ripetutamente l’efficienza del proprio market model. Fattori come variazioni degli introiti, vendite dell’ultimo quadrimestre e spese di marketing, vanno costantemente messe a rapporto per comprendere quanto è il momento di premere sull’acceleratore o premunirsi e prevenire eventuali difficoltà e ostacoli sul percorso. Indipendentemente dalla situazione in cui vi troviate, è importante capire la salute finanziaria della propria azienda.

Mentre l’efficienza sulle vendite è importante, c’è un insieme di altri benchmark e KPI significativi che sono molto utili per monitorare il proprio business. Si può studiare la fidelizzazione del cliente, i report sulla produttività aziendale, gli score promozionali ottenuti in rete, indici e tassi di conversione per misurare quanto la vostra azienda stia raggiungendo o meno gli obiettivi. Importante che ogni membro del team o dell’azienda sia allineato sulle KPI che si è deciso di analizzare. Dunque è possibile assicurarsi se si sta migliorando su queste KPI in base allo storico delle performance e al benchmark di riferimento selezionato.

Recessione o meno, il mercato sarà sempre caratterizzato da alti e bassi, l’economia è incerta. Nell’analisi che facciamo sui dati possiamo comprendere prestazioni e rilevare gli indicatori che ci dicono se stiamo lavorando bene e su quali componenti abbiamo bisogno di attuare delle correzioni. I dati possono essere una risorsa veramente preziosa, vediamo di servircene nel modo giusto.

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