L’evoluzione nelle TLC mobili

In questi giorni il Ministero dello Sviluppo Economico ha approvato il bando di gara per il 5G, attraverso il quale verranno assegnati i diritti d’uso delle frequenze radioelettriche in tre diverse bande, destinate a servizi di comunicazione elettronica in banda larga mobili terrestri bidirezionali.

Per tracciare sinteticamente una prospettiva storica, è interessante ricordare che la prima necessità di mobilità nella telefonia è associata nei primi anni del XX secolo agli spostamenti in automobile, dirompente innovazione che all’epoca si affermava a livello industriale. Nel 1910 Lars Ericsson sviluppa un apparecchio da utilizzare in auto per le chiamate uscenti, basato sulla possibilità di aggancio a una coppia di fili della rete telefonica. Negli anni ’40 in Europa circolavano le prime auto provviste di apparecchio telefonico veicolare, caratterizzate da notevole peso e ingombro. Negli anni ’60 entrano in gioco i transistor, raggiungendo forme accessibili dal punto di vista commerciale ed energetico. In Italia la SIP lancia nel 1973 il primo servizio di telefonia radiomobile in Italia (RTMI o radiotelefono mobile integrato), abilitando le chiamate verso la rete fissa in quasi tutto il Paese. Tra gli anni ’70 e gli anni ’90 si diffondono diversi apparecchi di radioavviso, che consentono di raggiungere un altro utente, ovvero il suo apparecchio radioricevente su un mezzo mobile, allertandolo che un recapito abituale o mediato dall’operatore voleva mettersi in contatto con lui. 

A partire dai risultati di questo lento processo di evoluzione, da alcuni considerato la Generazione 0 della telefonia mobile, si sviluppano velocemente le generazioni successive. Negli anni ’80 si diffondono i sistemi di telecomunicazione mobile di prima generazione – 1G, corrispondente agli standards AMPS, TACS, ETACS, NMT, in grado di trasmettere dati voce in modalità analogica, con dispositivi molto ingombranti. La telefonia mobile digitale viene introdotta con la seconda generazione – 2G negli anni ‘90, in particolare attraverso lo standard GSM (Global System for Mobile), che, nelle sue versioni evolute, è tuttora il più diffuso al mondo. Con il 2G ha inizio la trasmissione dei messaggi di testo (SMS) e la possibilità di connessione al computer. Gli sviluppi della seconda generazione conducono al 2.5G, corrispondente allo standard GPRS (General Packet Radio System), e al 2.75G, ovvero allo standard EDGE (Enhanced Fata Rates for GSM Evolution), che espandono le possibilità di trasmissione dati del 2G con i messaggi multimediali (MMS – Multimedia Message Service) e il protocollo WAP (Wireless Application Protocol).

Con la terza generazione – 3G, ovvero con l’ingresso dello Standard UMTS – Universal Mobile Telephone System, negli anni 2000, avviene il passaggio al Broad Band e la trasmissione raggiunge velocità dell’ordine del Mbits/s (dieci volte superiore rispetto alla generazione precedente), e, con il protocollo di trasmissione HSPA (High Speed Packet Access), si ottiene un notevole miglioramento dei servizi multimediali, da videochiamate alla navigazione su Internet. Quando, nel 2005, un operatore mobile giapponese (NTT DoCoMo) riesce a testare lo streaming video di 32 filmati ad alta definizione su un terminale connesso ad una nuova mini rete, stimando velocità dai 100 ai 1000 Mbit/s, emergono evidenti prestazioni nettamente migliori. Attraverso la quarta generazione – 4G degli anni 2010, ed i relativi standards, LTE – Long Term Evolution e la sua più recente evoluzione LTE Advanced, la velocità di trasmissione dati raggiunge prestazioni comparabili al trasferimento dati comunemente utilizzato nella connessione ad Internet da utenza domestica, e possono avere ampia diffusione servizi quali il mobile TV e il gaming.

Oggi, grandi opportunità di sviluppo sono offerte dal 5G in termini di alta velocità di trasmissione e di bassa latenza, di maggiore efficienza energetica e spettrale, e di possibilità di connessione per un elevato numero di dispositivi, con ampi scenari di applicazione in ambito di iperconnessione (Internet of Things), esperienza della comunicazione (Augmented Reality, Virtual Reality) e correlati nuovi modelli di business.

In passato la SI-IES ha fatto cenno ai numerosi lettori di Sentieri Digitali della creazione dell’Angolo dell’Innovazione quale spazio di sperimentazione e formazione. All’interno di questo Angolo, spicca ora la linea curva di un tavolo di inizio ‘900, la linea curva del processo evolutivo che è bene tener presente quando si è alle soglie di una nuova fase.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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