Hyperloop: viaggiare alla velocità del suono

Si tratta di un sistema di trasporto ultraveloce, probabilmente i treni del futuro si baseranno su tale tecnologia, stiamo parlando dell’Hyperloop, ossia un mezzo di trasporto che viaggia alla velocità del suono grazie alla mancanza di attrito, composto da una sorta di capsula-navetta che schizza a 1200 km/h all’interno di un tubo. Il sistema proposta da Elon Musk ha superato un altro traguardo nel gennaio scorso con il primo vero e proprio test e l’esecuzione della prima corsa. Questa nuovo traguardo raggiunto è frutto della Hyperloop Pod Competition, competizione che mette in gara diverse squadre ad alto profilo ingegneristico, composte da studenti e ricercatori, con l’intento di incoraggiare l’innovazione e bruciare le tappe nella messa in opera della tecnologia.

Una dei grandi vantaggi dell’Hyperloop, oltre alla velocità (si stima che potremmo coprire la tratta Roma-Milano in non più di 25 minuti), riguarda la sostenibilità sia a livello economico che ambientale. Il mezzo del futuro andrebbe a generare più energia di quella che di fatto consuma, considerando che sfrutterà energia cinetica, eolica e solare, ed inoltre per ciò che concerne i costi, secondo le stime, non costerebbe più di 56 milioni di dollari per km, molto meno dei tav californiani che costano 208 milioni per km e dell’autostrada che ne costa 112. Per quanto riguarda la sicurezza, Hyperloop, dovrebbe essere in grado di fermarsi in 6,4 secondi e conta di poter mantenere un livello di safety 10 volte superiore a quello degli aerei, in confronto al quale punta anche a superare il livello di comfort. L’Hyperloop è progettato per combinare la velocità del trasporto aereo con la comodità di una linea ferroviaria. La chiave per raggiungere simili velocità deriva dalla riduzione totale dell’attrito, cio può avvenire utilizzando il magnetismo o un sistema a cuscinetti d’aria.

Elon Musk quando nel 2013 presentò per la prima volta il progetto Hyperloop, specificò volutamente che la sua SpaceX non avrebbe sviluppato in autonomia la tecnologia, ma che avrebbe supportato chiunque avvesse voluto partecipare a questa sfida, proprio con questa finalità è nata la Pod Competition, chiedendo a varie squadre di studenti e ricercatori universitari di partecipare nella progettazione delle navette ad alta velocità e dei diversi sistemi di corsa e pilotaggio.

La competizione ha visto una scrematura partita da ben 124 team candidati, ne sono stati selezionati 30 di cui 27 hanno gareggiato nel quartier generale della SpaceX. Questi nella fase di gennaio dovevano costruire un prototipo funzionante in grado di percorrere un test track della lunghezza di 1 miglio allestito proprio presso la sede centrale della SpaceX a Los Angeles.

SpaceX ha previsto il prossimo step della competizione in giugno, con una fase tutta focalizzata sulla velocità massima, questa sarà aperta a team nuovi e a team già esistenti.

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