iBeacon: una tecnologia promettente

iBeacon è un marchio proprietario di Apple che fa riferimento ad una tecnologia a disposizione di qualunque produttore di hardware e software. iBeacon sfrutta il nuovo protocollo Bluetooth 4.0 (quello a basso consumo) per la comunicazione a corto raggio tra gli smartphone e i cosiddetti “fari” (beacon): dispositivi piccoli, economici, disponibili in vari formati, capaci di rimanere operativi, sfruttando la propria batteria, per diversi mesi o addirittura anni senza bisogno di essere collegati alla rete elettrica. Questo consente il trasferimento di dati elaborati tramite un posizionamento GPS, ottimizzando i consumi energetici di smartphone e tablet.

L’operatività di un beacon consiste, semplicemente, nel segnalare in broadcast (a tutti quelli che ascoltano) il suo codice identificativo (UUID) associato ad una informazione che il dispositivo ricevente (tipicamente lo smartphone) è capace di tradurre in una distanza approssimata dal faro trasmittente (il beacon).

Oltre ad attività promozionali e di marketing commerciale, l’utilizzo dei beacon risulta efficace nei seguenti contesti:

– per proporre in automatico una scheda con testo, immagini ed audio ad un visitatore di un museo o di una città d’arte quando si avvicina ad una certa opera/monumento;

– per proporre info o per prenotarsi presso una specifica attrazione all’interno di un parco a tema;

– per proporre a lavoratori che si spostano in un complesso stabilimento industriale, segnaletiche di rischio contestualizzate sulla posizione, in modo del tutto automatico;

– per proporre ad un medico su tablet la cartella clinica del paziente che occupa un certo posto letto al quale si sta avvicinando;

– per identificare rapidamente capi di bestiame in un grande allevamento;

etc…..

La localizzazione tramite iBeacon si ottiene sfruttando informazioni pre-esistenti circa  le posizioni  di installazione stabili dei beacon all’interno di un ambiente noto (info che possono risiedere sul terminale o su un server raggiungibile dallo smartphone tramite Internet), unite alle distanze stimate dallo smartphone, in un certo momento, dagli stessi beacon. Triangolando la distanza relativa dai diversi beacon “percepiti”, il sistema, a livello software, diventa in grado di stimare la posizione assoluta dello smartphone, anche in ambienti chiusi.

Considerando poi la possibilità di miniaturizzare i beacon fino a dimensioni ridottissime (all’incirca come una moneta di un euro), i campi di applicazione di questa tecnologia diventano ancora più interessanti. E’ infatti possibile tracciare con lo smartphone lo spostamento di oggetti (e non solo) da tenere sotto controllo: la nostra valigia, il nostro portafoglio, i nostri animali domestici o, in ambito business, piccole ma costose attrezzature mobili, il tutto in tempo reale.

La diffusione della tecnologia iBeacon sarà, secondo Apple, una metodo con cui far diventare i propri dispositivi mobili come dei veri e propri assistenti personali a portata di click.

 

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