A tu per tu con il CEO di LiquidWeb, startup di Siena che sviluppa soluzioni ICT altamente innovative

Abbiamo intervistato l’Ing. Pasquale Fedele, CEO di Liquidweb, una startup di Siena che sviluppa soluzioni ICT all’avanguardia. Una di queste è Brain Control, un sistema tecnologico assistivo per le persone affette da patologie degenerative, lesioni e disabilità. Un’innovazione con i fiocchi che sfrutta la tecnologia BCI (Brain Computer Interface) ed interpreta la mappa elettrica in corrispondenza di determinate attività cerebrali del fruitore in modo da generare impulsi di controllo computerizzati, permettendo così l’esecuzione di comandi altrimenti impossibili per un disabile.

Con l’Ing. Fedele abbiamo parlato di startup, IoT, cloud e della metodologia operativa Scrum and Extreme Programming. Non è mancata, inoltre, una riflessione sui vincoli meccanicistici della burocrazia attuale, sulle imprese 2.0 ed i finanziamenti nazionali e comunitari. Buona lettura.

1 – Come e quando è nata Liquidweb, quali sono stati i vari step della vostra crescita dall’ideazione allo sviluppo attuale? Quali incubatori e acceleratori, o altri attori in particolare, hanno sposato, seguito e supportato la vostra startup?

Liquidweb nasce nel 2012 su iniziativa dell’Ing. Pasquale Fedele con un duplice obiettivo: (1) sviluppare un framework di interfacce utente basate su bio-feedback ed intelligenza artificale; (2) svolgere attività di consulenza in ambito di pervasive technologies, IoT, mobile ed AI. Il primo è alla base dell’attuale prodotto Braincontrol, di cui il secondo ne ha permesso il sostegno finanziario iniziale.

La startup è affiliata all’incubatore Toscana Life Sciences e per un periodo è stata incubata presso la Fondazione Filarete.

2 – Nel dettaglio in ambito ICT qual’è il vostro core business? La metodologia operativa che vi contraddistingue? Ad esempio in che cosa consiste lo Scrum and Extreme Programming (XP)?

Il nostro core business riguarda la progettazione e sviluppo di soluzioni ICT nei seguenti ambiti:

• Bio-feedback based user interface: impiego di sensori biometrici in combinazione con algoritmi di intelligenza artificiale, per l’interazione uomo-macchina. Ambito dal quale nasce il progetto Braincontrol, come applicazione di tecniche di Brain-Computer Interface come ausilio a pazienti con disabilità motorie e di comunicazione.

• Design di soluzioni di IoT, per la realizzazione di ambienti strutturati ed oggetti di uso comune in grado di interagire con l’utente dando supporto, ma anche informazioni e servizi, in modo interattivo, grazie all’uso intensivo di sensori, comunicazioni wireless e sistemi di ambient intelligence.

La attività operative sono organizzate e gestite mediante metodologia Agile, in particolare Scrum ed XP. La metodologia Agile è un insieme di metodi di sviluppo del software che fu introdotto dal Manifesto Agile, nel febbraio 2001 da diciassette progettisti e sviluppatori di software. Tali metodologie si sono velocemente declinate in vari settori, al di fuori dello sviluppo software.

Si tratta di un approccio meno strutturato e focalizzato per la produzione, con l’obiettivo di ridurre i tempi per la realizzazione, assicurare la massima flessibilità e contenere i costi di sviluppo.

Questi principi prevedono di mettere al centro il team di progetto e gli stakeholder, semplificando e rendendo dirette, le relazioni tra loro. Questo approccio garantisce l’evidenza delle scelte da fare di volta in volta nel progetto e ne indica le priorità.

Rispetto ai metodi tradizionali (es. waterfall) la collaborazione e la comunicazione con i clienti permette di rispondere in modo rapido e flessibile ai cambiamenti.

3 – Come descrivereste lo scenario attuale in Italia per ciò che concerne il cloud computing e l’Internet of Things? Competitività?  Mercato? Conoscenza e consapevolezza del fenomeno lato utente?

Cloud ed IoT sono l’espressione di un insieme di tecnologie maturate nell’ultimo decennio, facendo capolino sul mercato sotto vari nomi (es. smart electronic device, ambient intelligence, ecc.) e modelli di business ed oggi rappresentano una realtà in forte espansione, sia in ambito business che consumer. Quello del cloud è certamente un mercato più maturo ed entrambi risentono a livello italiano della scarsa diffusione della banda larga. Entrambi hanno come temi sensibili quello della privacy e della sicurezza, sopratutto da un punto di vista commerciale e culturale.

4- Nell’ambito dell’Enterprise 2.0, quali sono i tools ed i servizi che offrite alle imprese? Quante di esse sono consapevoli dell’esistenza di una simile dimensione di impresa?

Si tratta di soluzioni basate sul cloud computing, dalla gestione della posta alla creazione, collaborazione e scambio di documenti. Soluzioni che semplificano e accelerano i processi aziendali, migliorano la collaborazione, aumentano la sicurezza dei dati, abbattendo i costi di gestione. Sono soluzioni che, in molti casi, sono state recepite più velocemente in ambito consumer e solo successivamente in ambito enterprise.

5 – Esiste un supporto pubblico reale che vi viene dato in quanto startup? A livello nazionale e comunitario vi siete mai interfacciati ad un programma o all’ipotesi di un progetto europeo cofinanziato?

Si, esistono dei supporti pubblici a livello provinciale, regionale, fino a quello europeo. Noi ne abbiamo usufruito. Il problema principale di tali misure è il carico burocratico che spesso non è commisurato all’organizzazione di una startup e le tempistiche di valutazione ed erogazione dei fondi sono frequentemente inconciliabili con le necessità finanziarie primarie ma rappresentano una buona opportunità di supporto finanziario "secondario".

6 – Avendolo vissuto in prima persona, in Italia, quali sono secondo voi i punti focali (se vi sono) sulla quale è necessario intervenire per favorire la nascita e la sopravvivenza di startup e PMI innovative?

 Parto da ciò che non manca: le buone idee e la capacità di innovare; le risorse umane e la capacità di attrarre talenti grazie ad una qualità della vita eccelsa.

Manca o perlomeno è acerbo, l’ecosistema professionale (HR, IP, consulenza aziendale, ecc.) e finanziario necessario a sostenere la crescita di aziende innovative.

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