In Sierra Leone la blockchain per migliorare l’efficienza delle elezioni presidenziali

In Africa c’è un paese che ha sofferto un’epidemia devastante di Ebola nel 2014 e che l’anno scorso ha subito un inondazioni e colate di fango che hanno provocato migliaia di vittime, questo Paese si chiama Sierra Leone ed oggi ha trovato una nuova boccata di ossigeno per la propria rinascita, il proprio sviluppo e la propria democrazia. Vi chiederete il perchè ma  l’innovazione non sempre viene dagli Stati Uniti, questa volta a sorprenderci è una partnership tra questo sofferente paese dell’Africa e un’organizzazione molto competente situata in Europa.

Di cosa stiamo parlando? Di un nuova applicazione virtuosa del modello blockchain, un’innovazione che ci da molta speranza per il futuro, in Sierra Leone lo scorso 7 marzo è stata utilizzata per lo spoglio delle elezioni presidenziali con l’intento di aumentare la trasparenza delle operazioni elettorali. Il supporto tecnico alle operazioni è arrivato da Agora, una società svizzera specializzata in soluzioni digitali per il voto. Secondo quanto riportato da Leonardo Gammar e Jaron Lukasiweicz, rispettivamente CEO e COO di Agora, la tipologia di blockchain implementata è stata una versione permissioned privata, una Rete che quindi non è pubblica (permissionless) come le più tradizionali delle blockchain che siamo abituati ad intendere tipo quella utilizzata dai bitcoin, ma che concede l’accesso e l’interazione solamente a degli operatori che hanno ricevuto opportuni permessi.

I voti espressi dai votanti su carta sono stati registrati e catalogati in modalità anonima da degli analisti neutrali di Agora in un registro immutabile della blockchain, l’impiego della tecnologia ha permesso di avere accesso immediato ai risultati e di ridurre le tempistiche del conteggio dei voti, ottimizzandolo di ben due ore rispetto alla conta ufficiale condotta dalla Commissione Elettorale Nazionale. Come spiega Lukasiweicz: “alla base della blockchain permissioned privata c’erano dei nodi ‘write-permissioned‘ operati da Agora e da testimoni di terze parti costituiti da membri della Croce Rossa, del Politecnico Federale di Losanna e dell’Università di Friburgo, e nodi in sola lettura che permetteva a chiunque di osservare i dati. Ogni scheda elettorale caricata, dunque, poteva essere consultata, contata e convalidata”. In questo modo si è potuto supervisionare le risultanti delle elezioni in tempo reale e accertarsi che non vi si verificassero elementi corruttivi nel processo democratico.

I plus di tale sistema hanno dimostrato tre fattori rilevanti molto importanti se si pensa all’apparato anche in prospettiva futura, ovvero: riduzione dei costi, riduzione dell’errore umano e velocizzazione sulla conoscenza dei risultati elettorali. Agora prevede che sempre più nelle elezioni verrà usata la blockchain, poichè rappresenta l’unica tecnologia esistente che può offrire una piattaforma trasparente per la verifica delle operazioni di voto e di spoglio. Dalla fondazione svizzera fanno sapere che l’intento è di diffondere in altri paesi del continente tale sistema, la ricostruzione dell’Africa passa anche da qui, e successivamente anche nel resto del mondo.

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