La mia esperienza di lavoro presso la SI-IES mi ha coinvolto anche nell’esaminare e seguire la telemedicina.
Per quanto mi riguarda, la ritengo dal punto di vista tecnologico e del servizio sfidante e di reale attuazione. Un’idea progettuale che è scaturita dalle mie riflessioni in ambito societario riguarda innanzitutto il ruolo del paziente, il ruolo del medico di famiglia, della farmacia e della struttura ospedaliera. Il progetto nel passato è stato enunciato ma, non ha trovato mai la giusta concretizzazione. In occasione del PNRR e nello stesso tempo del progetto di Partenariato Agenas ritengo che sia un eccellente occasione. Il nostro paese è un popolo di scrittori, narratori ed ideatori ma, difficilmente si trovano persone di buona volontà che intendono proporre e realizzare progetti innovativi. Per chi legge sentieri digitali avrà avuto modo di notare che la filiera che riguarda la telemedicina è complessa, uno dei punti salienti è il vettore di trasmissione che deve essere sicuro, di rete adeguata a partire dalla fibra ottica. Sentieri Digitali hanno pubblicato anche mezzi trasmissivi ‘’cavi sottomarini’’ molto utile anche per la telemedicina a livello internazionale e quindi anche per consulti internazionali. Perciò abbiamo telemedicina, teleassistenza, teleconsulto ecc. Con la mia collega Vittoria abbiamo fatto un briefing sull’argomento pubblicando due argomenti simili che riguardano la telemedicina. In un Paese come il nostro che ha una popolazione particolarmente anziana, la telemedicina e la robotica diventano servizi indispensabili. Per molti viene meno l’aspetto umano. Secondo me è utile e necessario pensare alla telemedicina come ormai siamo abituati ad adoperare gli elettrodomestici e perciò, considerarli strumenti utili all’ausilio dell’uomo come grande supporto a migliorare la qualità della vita.
La telemedicina può essere di particolare aiuto anche ai paesi che hanno bisogno di assistenza e aiuto in tutti i livelli, non solo di come affrontare la povertà ma anche di come curare le persone di tutte l’età. Si potrebbe iniziare con formare un’infermiera specializzata che possa dialogare con un punto fermo anche in ambito Europeo, in particolare anche nel nostro Paese, per avere supporti di tipo scientifico. Abbiamo scritto sull’argomento anche mettendo al centro il 5G quale tecnologia di quinta generazione che ben si adatta alla telemedicina.