Uber utilizza i gyrometer data per monitorare la condotta dei propri conducenti

Molti di voi avranno già provato Uber, più di qualcuno si sarà trovato alle prese con un conducente dalla guida un po’ spericolata con il piede un po’ troppo pesante sull’acceleratore. Magari una volta scesi da un di queste corse, quando l’applicazione vi avrà chiesto di valutare l’esperienza, avrete dato un giudizio negativo. Questo sistema di feedback offre generalmente una grande opportunità per esprimere le nostre opinioni e per migliorare la qualità del servizio, ma quando queste valutazioni sono particolarmente “dure” è importante che la società vada ad equilibrare e verificare i vari giudizi in modo che siano i più veritieri e onesti possibili e per comprendere al meglio i dettagli dell’insoddisfazione.

Proprio considerando questa necessità, per avere una cognizione più trasparente sulle valutazioni che vengono date ad un determinato conducente, Uber ha annunciato oggi una nuova funzione, sta testando un programma pilota che utilizza il gyrometer dello smartphone del guidatore per ottenere informazioni relative alla corsa. In questo modo si effettua il tracking  per vedere, ad esempio, se il conducente sta controllando troppo spesso il suo telefono durante la corsa, o per misurare la velocità alla quale il veicolo sta andando. Uber ritiene che questa nuova funzione possa dare un serio contributo nella valutazione dei guidatori, calcolando la qualità e la veridicità dei feedback e individuando coloro che si meritano una cattiva reputazione.

Ora va considerato che questo nuova funzione di monitoring può avere risvolti di ampia portata che vanno ben oltre alla sola soddisfazione del cliente. Certamente ciò permetterà a Uber di sfruttare una maggiore quantità di dati per vedere e analizzare secondo diversi parametri come i conducenti guidano i loro veicoli.

La sicurezza su strada è una cosa seria, ed è importante che Uber  mantenga i propri  conducenti sotto controllo anche se questi in fin dei conti sono imprenditori indipendenti. L’azienda, proprio in tal senso, afferma che vi è un evidente vantaggio in ambito safety derivante dalla raccolta di dati in questi termini, in quanto questi permettono di identificare più facilmente l’autista che commette irregolarità ed eccessi di velocità. Se l’azienda è in grado di identificare la velocità media dei loro driver in una certa area, può attuare un controllo incrociato sui guidatori che stanno andando più veloce  del dovuto e che potrebbero dunque rimediare delle valutazioni negative, e sarà molto più ben attrezzata per mantenere un dialogo aperto con i propri conducenti ed essere trasparente quando richiederà loro di apportare alcune modifiche alla condotta di guida.

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