La cybersecurity ai tempi delle elezioni

In periodo elettorale quella del cyberspazio è una dimensione che ha destato diverse preoccupazioni. Molti sono allarmati dalla possibilità che degli attacchi cyber possano influenzare il voto il prossimo 4 marzo. Importante sarà fare molta attenzione in termini di cybersecurity, facendo si che sia la propaganda che le votazioni non subiscano influenze negative.

In questo periodo le campagne di influenza hanno preso piede proprio tramite la Rete e i Social Network, talvolta coincidono con campagne di disinformazione e fake news, Trump docet. Le campagne di influenza molto spesso si alimentano con la diffusione di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, volute per condizionare l’orientamento e il sentiment verso dell’opinione pubblica, specie in un periodo di particolare sensibilità come quello che coincide con la chiamata alle urne.

Siamo in un’era in cui con la moltitudine di servizi digitalizzati, con la sicurezza informatica coincide la sicurezza del nostro Paese, come afferma Gentiloni “tutti i nostri sistemi fondamentali si basano sulla Rete e sulla protezione della Rete”.

Le intenzioni più diffuse sono di fortificare le infrastrutture di difesa cibernetica, così come si intensificano le campagne di spionaggio digitale. Due le principali tipologie di minacce individuate: il più tradizionale malware o ransomware, ovvero quei software malevoli che trafugano dati e informazioni sensibili e richiedono un riscatto; ed un secondo elemento malevolo caratterizzato dalle campagne di influenza in Rete che si servono di informazioni rubate o fake news per pilotare l’opinione pubblica. Queste ultime vengono definite minacce ibride, e sono in grande crescendo, soprattutto nei periodi come quelli della campagna elettorale.

Da questo punto di vista il cyberspazio è un territorio molto fertile, purtroppo, che rende sempre più agevoli attività di influenza, mediante la manipolazione e la diffusione di informazioni trafugate con attacchi cyber. Succede così che oltre a vole plagiare l’opinione pubblica, si vada proprio a creare e formentare tensioni socio-economiche, favorire l’instabilità politica, proprio nei momenti critici di decisione strategica per decisioni che non piacciono e avverse agli interessi loschi di chi pianifica e attua l’azione malevola in Rete. Succede che pèer accrescere il proprio seguito politico si cavalchino disagi, problematiche sociali, andando a fomentare l’odio e il dissenso e favorendo comportamenti violenti, da cui si alimentano estremismi e attechiscono i registi del terrore.

Una tendenza questa che non è per niente incoraggiante soprattutto in un periodo storico in cui la maggior parte delle persone si informa in Rete e non è consapevole delle minacce che subisce per la propria informazione e opinione. Serve anche per questo una grande campagna di sensibilizzazione ed educazione (l’abbiamo detto più volte, ad esempio sul fenomeno fake news) sui rischi che corriamo navigando in Rete e sui comportamenti adeguati che dovremmo seguire per tutelarci e non farci abbindolare o truffare. La nostra informazione è sacra e nessuno ha il diritto di contaminarla. Dobbiamo essere critici più che mai nela valutare l’affidabilità di chi ci sta parlando.

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