InPolitiX: la piattaforma al servizio dei politici che si serve degli Open Data [Intervista a Donato De Ieso]

Donato De Ieso, ingegnere informatico di Lodi, è il creatore di InPolitiX, una smart platform dedicata al settore della politica che sfruttando le tecnologie digitali fornisce una serie di servizi innovativi per la semplificazione e il miglioramento della comunicazione tra politici e cittadini.

1. Considerando le sue attitudini, il web e la politica, le poniamo subito un quesito: che cos’è la comunicazione politica oggi?

In Italia e in tutto il mondo aumenta l’uso dei canali social (vedi Obama, Salvini, Renzi, M5S), ciò comporta: avvicinamento dell’elettorato e dei politici, comunicazione orizzontale e multidirezionale. Le discussioni da salotto/bar si sono spostate online. C’è possibilità di confronto immediato e diretto tra politici e cittadini, tra politici e politici, così come tra i cittadini stessi. La campagna elettorale quindi non finisce con il voto e l’elezione, ma è una campagna costante, permanente, ed è perciò importante non abbassare mai la guardia. 

Inoltre è cambiata nel linguaggio, lo stile linguistico è sempre più vicino all’elettorato, forse anche troppo (vedi Salvini), si fa un largo uso di neologismi, non più "politichese".

L’introduzione del voto online rappresenta poi un’altra innovazione con la quale tutti dovranno fare i conti, magari con tempistiche diverse e modalità diverse ma pur sempre rappresentando un elemento di non ritorno. 

2. Quali sono gli elementi fondamentali da cui non può prescindere?

L’utilizzo dei canali social permette di creare un’identità/immagine online del candidato (sito web come biglietto da visita).

I dati qualitativi e quantitativi consentono di sviluppare la giusta strategia di comunicazione: conoscere gli avversari, conoscere l’elettorato, conoscere il territorio di comunicazione, comporta di conseguenza la presenza di uno staff organizzato, professionale e ben affiatato.

Con la comunicazione indipendente e tramite social si può catturare l’attenzione dei media tradizionali, costruire un’immagine chiara e indiscutibile del candidato, definire il tono di voce, avere consapevolezza del canale comunicativo che si sta utilizzando, l’insieme degli strumenti di comunicazione online è un grande sistema all’interno del quale ci sono microsismi che funzionano seguendo regole diverse. Non dimentichiamo inoltre quanto sia importante ascoltare le conversazioni che si sviluppano tra i cittadini. 

3. Ci sono dei case history esemplari di comunicazione politica innovativa ed efficace che ci porteresti in esempio come best practice?

Non esistono regole d’oro da seguire sempre, strategie che funzionano per alcuni candidati non funzionano per altri. 

Ci sono errori da non fare: essere presenti online solo perché fa tendenza e perchè c’è il nostro avversario, quando invece non ci sono le risorse e capacità per usare gli strumenti (es. Letizia Moratti e il tweet sulle moschee), il rischio è quello di affossarsi da soli e diventare dei meme online. Ci vuole sempre coerenza in tutte le forme di comunicazione e mai sottovalutare gli avversari . 

4. Com’è nato InPolitiX, cosa lo ha spinto a perseguire questo progetto?

Il mio percorso di studi informatici è sempre stato affiancato da una grande passione per la politica. Mi sono laureato in Ingegneria informatica all’Università di Crema nel 2004 ma già nel mentre creavo siti internet. Uno di questi, nel 2002, l’ho creato per il parlamentare del Pdl Tommaso Foti, il primo sito internet italiano fatto per un politico. Dopo quell’esperienza però sono stato costretto a mettere da parte la politica e a dedicarmi al lavoro, in agenzie di comunicazione, come ingegnere informatico. Un lavoro questo che non mi soddisfaceva poi molto e così ho deciso di lasciarlo. Mi sono preso un anno sabbatico, avevo bisogno di resettare la mente e rielaborare nuove idee, proprio in quei dodici mesi, coi soldi che avevo messo da parte, ho fondato InPolitiX.

5. Quali sono le caratteristiche principali di InPolitiX, come funziona?

InPolitiX è una piattaforma dedicata al settore della politica che sfruttando le tecnologie digitali fornisce una serie di servizi innovativi  atte alla semplificazione e al miglioramento della comunicazione tra politici e cittadini. La piattaforma, concepita ad hoc per chi fa politica, si serve degli Open Data del Parlamento Europeo, del Senato e della Camera oltre  ai dati provenienti da Regioni e Comuni, li aggrega e li redistribuisce in una pagina web creata e personalizzata appositamente per ogni politico. Il tutto, poi, viene integrato con i profili sui social network del candidato.

La piattaforma offre ai candidati tre tipologie di profilo: il profilo free, gratuito; il profilo campagna elettorale, e un profilo ad abbonamento con un costo che va dai 39 ai 119 euro mesi. L’opzione preferita dagli utenti è quella relativa alla campagna elettorale, poiché permette anche a candidati più piccoli di farsi conoscere online spendendo poco e con un team ridotto di persone. Va sottolineato però che InPolitiX non fornisce un servizio di ufficio stampa ma è uno strumento da utilizzare solo per comunicare in Rete, per crearsi una propria immagine online curando il personal branding politico.

6. A che fase è dello sviluppo? Prospettive future?

Attualmente con me lavorano altre quattro persone. Per i prossimi mesi ci siamo focalizzati su due principali obiettivi da raggiungere. Il primo rigurda l’importazione sulla piattaforma di tutti gli open data relativi agli Usa e alla Gran Bretagna, così da avere anche politici stranieri e non solo italiani. Il secondo, molto meno idealista e più pratico concerne la ricerca per trovare venture capitalist in grado di supportare la piattaforma. Fino ad ora ci siamo completamente autofinanziati, ma per crescere servono tanti soldi, che solo un investitore ci può dare. L’idea alla base però è quella di cercare investitori ma senza scendere a compromessi che vadano a snaturare la piattaforma o togliercela di mano. In questi mesi ci sono state persone che hanno dimostrato interesse nei confronti di InPolitiX.

7. Come crede che sarà la comunicazione politica di domani?

In Italia manca la cultura della comunicazione politica, si fa pochissimo uso dei dati per lo sviluppo della strategia di comunicazione, mancano anche figure professionali riconosciute (es. come negli Stati Uniti), solitamente sono militanti del partito. Ci si augura quindi che innanzitutto questo settore professionale si allarghi e trovi una sua legittimazione.

La comunicazione online sarà centrale e le strategie di comunicazione nate per il web prevedono meccanismi diversi in cui si deve prendere in considerazione il pubblico come organo parlante/partecipante, ci auspichiamo una partecipazione più attiva dell’intero elettorato, ma soprattutto, noi di InPolitiX, contiamo sui giovani di oggi ormai abituati ai meccanismi della comunicazione online per incrementare la partecipazione ed il dialogo politico rendendolo più costruttivo e trasparente. 

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