Nasce e-commerce-europe, associazione europea del commercio elettronico

E’ finalmente on line il sito dell’Associazione Europea del Commercio Elettronico, che riunisce gli operatori retailer online, con il fine di realizzare un unico mercato digitale europeo. Il nuovo progetto transnazionale ha potenzialità ambiziose: 500 milioni di consumatori, 300mila posti di lavoro potenziali, 110 miliardi di euro in più ogni anno per il PIL europeo.

Marc Lolivier, direttore dell’associazione francese per l’e-commerce Fevad ha così commentato: “È finalmente giunto il momento di far sentire a livello europeo la voce dei rivenditori online di tutta l’Unione. Fino ad ora non c’era stata una collaborazione strutturata che coinvolgesse direttamente le aziende di e-commerce. Dopotutto, le vendite online non sono vincolate da confini geografici. Il mercato europeo è aperto e offre molte opportunità ai rivenditori online. Le vendite online cross-border sia di prodotti che di servizi sono già in atto su larga scala. Vi è una chiara necessità per il settore di avere una voce forte e coerente a Bruxelles per quanto riguarda le parti interessate".

Le sette organizzazioni professionali nazionali socie fondatici sono BeCommerce (Belgio), FDIH (Danimarca), FEVAD (Francia), Thuiswinkel.org (Paesi Bassi), Distansehandel Norge (Norvegia) e Svensk Distanshandel (Svezia); l’Italia è rappresentata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano

I primi impegni dell’Associazione riguardano l’attività di lobbying su leggi e legislazione europee, con particolare attenzione alla legislazione sulla privacy; la logistica, che deve diventare efficiente a livello europeo; l’e-payment, ovvero lo sviluppo di standard europei per il pagamento delle transazioni, che ora presenta ancora difformità tra diversi Paesi.

La nuova partnership vuole accogliere le associazioni nazionali e i player del settore eCommerce che mirino allo sviluppo del commercio online in Europa, per rappresentare gli interessi dell’eCommerce davanti alle istituzioni europee e accompagnare lo sviluppo del settore in Europa. Inoltre, possono iscriversi come partner associativi le imprese e le organizzazioni che si considerano affini con il settore dell’eCommerce.

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, ha così commentato: “Sono circa 6 mesi che lavoriamo alla creazione dell’Associazione Europea il cui obiettivo principale sarà quello di creare collegamenti tra i diversi paesi. Dal momento che l’eCommerce è un’opportunità globale, ci siamo posti degli obiettivi di lavoro comune: tra questi, l’impegno a lavorare in modo congiunto sulla lobby europea e sulle direttive comunitarie, perché è a Bruxelles che prendono vita le leggi sull’eCommerce. Inoltre, poiché l’eCommerce favorisce in maniera significativa l’occupazione, ci adopereremo per supportare e agevolare le PMI europee, vero motore trainante dell’economia”.

E secondo lo SME Performance Review, tra il 2002 e il 2010 l’85% del totale dei nuovi posti di lavoro è stato creato proprio da piccole e medie imprese.

“La creazione di un’associazione europea può sostenere la ricerca di soluzioni che favoriscano l’occupazione in un settore come quello del commercio elettronico che potrebbe assorbire fino a 315 mila posti di lavoro. Un obiettivo comunitario che cercheremo di raggiungere anche attraverso la promozione di nuovi sistemi di pagamento ai quali stiamo lavorando insieme con la EBA (European Banking Association)” ha aggiunto Roberto Liscia.

Come ha sottolineato al recente Forum Europe di Bruxelles Viviane Reding, Commissario Ue per la Giustizia, occorre puntare soprattutto sul mercato unico digitale, attualmente costituito da circa 500 milioni di consumatori, capace potenzialmente di aumentare il PIL dell’Unione Europea di 110 miliardi di euro l’anno. Si tratterebbe di una grande risorsa economica che potrebbe rappresentare per l’Unione un vantaggio competitivo rilevante nei prossimi anni.

“Oggi le vendite tra stati sono ancora limitate, basti pensare che solo il 9% della popolazione internet compra all’estero. L’acquisto oltre il proprio mercato domestico potrebbe invece in alcuni casi rappresentare per il consumatore un risparmio fino al 10% sui singoli prodotti. Per questo motivo tutti noi vogliamo lavorare innanzitutto per facilitare le vendite e la logistica crossborder; in secondo luogo per facilitare i pagamenti, perché spesso i merchant non riconoscono ancora gli strumenti di pagamento stranieri; infine per facilitare i trustmark europei e dare garanzie al consumatore che compra da un sito europeo” ha spiegato Roberto Liscia.

Regolamento, pagamenti e logistica sono i tre temi principali che rappresentano i primi passi nel lavoro su cui l’Associazione si dovrà concentrare con l’operato di tre apposite commissioni. Durante tutto il 2012 si terranno anche numerosi incontri con le istituzioni europee così come diversi eventi con le parti interessate intorno a temi fondamentali per il futuro dell’eCommerce in Europa.

L’Associazione si adopererà poi anche per migliorare la conoscenza del mercato dell’eCommerce in Europa grazie alla pubblicazione di studi e di ricerche.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share