La miniera d’oro dei Big Data

Uno degli elementi più importanti della rivoluzione digitale che ci sta travolgendo riguarda la saturazione informativa e il volume abnorme dei dati. Pensiamo ad ogni singolo gesto che facciamo quotidianamente con i nostri dispositivi connessi e alla quantità di dati informativi che generiamo e inglobiamo nel traffico della Rete. Vi sono dati espliciti e altri impliciti, oltre a quelli che appaiono al pubblico, moltissimi appaiono solo sulle stringhe di software e sono utilissimi alla moltitudine di spider e software crawler che analizzano continuamente e velocissimamente i sentieri digitali della Rete.

Da questa moltitudine di dati raccolti, analizzati ed interpretati si sviluppa il sofisticato universo dei Big Data. Tutta questa moltitudine espansa di dati si presenta come una risorsa straordinaria: raccogliere, archiviare, gestire e analizzare questi dati con sistemi adeguati può riservare molte sorprese per lo sviluppo di progressi tecnologici e progetti innovativi.  Per controllare, immagazzinare e tutelare questa enormità di dati servono però dei Data Center, centri di elaborazione dati che gestiscono e coordinano i dati sia a livello hardware che software, sia strutturale che di servizi , componendo quindi tutta l’infrastruttura al servizio di aziende, organizzazioni e pubbliche amministrazioni.

I Data Center ce li immaginiamo in svariati luoghi del mondo, magari nella Silicon Valley, ma poco in Italia, eppure anche nella nostra penisola ce ne sono svariati, uno molto importante che sarà un riferimento a livello europeo è in fase di implementazione vicino a Pavia, per la precisione a Stiziano. Il principale artefice nell’iniziativa è Naguib Sawiris, fino a non molto tempo fa azionista di riferimento di Wind, che ora per la creazione di questo centro di elaborazione si avvale del fondo Acdc con un investimento di 300 milioni in joint venture con Switch Supernap, realtà statunitense leader nell’ambito dell’implementazione di Data Center.

Lo snodo di Stiziano sarà molto importante, per la sua vicinanza al Mix(Milan Internet Exchange) di Milano, il più importante centro di interscambio tra provider in Italia e per la vicinanza all’Africa settentrionale che comincia ad avere un enorme necessità di Data Center a servizio delle aziende. Il suddetto DataCenter utilizzerà una tecnologia di ultima generazione che permette di gestire i dati in maniera più affidabile tutelandosi da improvvisi breakdown di rete e consentendo le disponibilità continua dei server.

La gestione dei dati è oggi di un’importanza inaudita, a livello di tutela e sicurezza del dato ma anche per generare ulteriore innovazione. Al MIT (Massachussetts Institute of Technology) proprio sfruttando i Big Data hanno creato una tecnologia che riesce a prevedere i comportamenti dell’uomo, è stata chiamata Data Science Machine.

Essenzialmente è un software che riesce ad avere sulle previsioni un’attendibilità maggiore dei ricercatori in carne ed ossa. Il software sul calcolo statistico-probabilistico ha individuato con attendibilità diverse previsioni: ad esempio, se uno studente avrebbe abbandonato o meno gli studi entro 10 giorni, se un consumatore avrebbe ripetuto o meno un determinato acquisto e se un progetto di crowdfunding sarebbe risultato emozionante. Nel dettaglio di questi calcoli è risultato che la Data Science Machine è stata molto più rapida nella selezione dei modelli di studio e nell’erogare l’output di analisi rispetto ai ricercatori umani.

Il futuro riserva non pochi spunti interessanti in ambito Big Data, volumi di dati abnormi verranno analizzati a velocità straordinarie da software potentissimi, con sistemi come questa Data Science Machine, un domani, sfruttando la vastità di dati che generiamo quotidianamente, potremmo ottenere un grande potenziamento su più fronti e settori per prevedere e migliorare svariate dinamiche utili a livello sociale, sanitario, economico, finanziario ed aziendale. Queste tecnologie software ci stanno rendendo e ci renderanno la vità molto più facile, starà a noi essere umani però saper interpretare gli output per servirsi al meglio della miniera d’oro dei Big Data e reinvestire queste risorse ulteriormente affinchè si generi un progresso diffuso continuo.

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