L’università per tutti, online

Adesso non facciamo neanche più il conto dei giorni che passiamo in casa per aiutare ad arginare la diffusione del contagio da Covid-19. Alcuni di noi si sentiranno un po’ “Jeff” in “La finestra sul cortile”, altri sono alle prese con il telelavoro e altri ancora con le lezioni universitarie. Sono queste ultime ad avere dato rinnovamento e fermento al modo di vedere l’università. Questo virus, se non in minima parte già lo sta facendo, in futuro ci trasformerà e ci farà convertire ad una visione forse anche meno pregiudizievole nei confronti di quei corsi universitari online.
 
Il piano di espandere i corsi online è in cantiere, specialmente da parte di quelle università che già adottavano la modalità “da remoto”. Undici sono le università telematiche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione, della ricerca e dell’università. Lezioni ed esami come se si stesse in aula e, oggi, con l’emergenza, anche gli altri atenei hanno sperimentato il passaggio “al remoto” consentendo agli studenti di non saltare sessioni di laurea, programmi e tenendosi sempre aggiornati sull’andamento delle lezioni. I professori possono entrare letteralmente nel pc degli studenti per correggere e spiegare gli errori di compiti svolti o esercitazioni grazie allo sviluppo di piattaforme che permettono la condivisione degli schermi.
 
Online vuol dire anche stare comodamente nel posto in cui ti trovi, a casa in questo caso, senza doverti spostare e perché no, ricominciare con gli studi. Sono molti gli adulti che intraprendono un percorso di studi magari abbandonato durante i vent’anni. L’idea di poter seguire agevolmente e con calma le lezioni ha spinto alcuni a ricominciare a studiare, forti abbastanza di riuscire effettivamente a gestire meglio la routine quotidiana non dovendosi recare fisicamente in loco per assistere alle spiegazioni.
 
Online significa creare una dimensione doppia tra studenti e docenti che riescono ad interagire sulle piattaforme, webinar, forum, seminari contribuendo a continui dibattiti e scambi di opinioni che ci fanno anche dimenticare quanto siamo distanti.
 
Ci sono vantaggi ma anche svantaggi. Primo fra tutti la socialità: lo stare con gli altri nelle biblioteche o davanti alle macchinette dei caffè oppure per i fuorisede condividere con i coetanei l’esperienza di spartire un appartamento e tutto ciò che si confà alla condizione di universitari. Ma non possiamo dire che il digitale sia per davvero una bella rivoluzione.

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