Mi faccio la nuvola!

Parlando di nuvole potremmo tracciare un parallelismo, che parte dal mondo della comunicazione digitale e giunge al territorio del design e dell’architettura.

Parliamo di nuvole quando ci imbattiamo nell’iCloud di Apple, in Google Drive, il servizio di sincronizzazione della casa di Mountain View con oltre 50 milioni di utenti, oppure in Dropbox, tutte realtà che confermano che non ci possiamo sbagliare: questa è l’era del cloud,  della nuvola digitale.

La nuvola in questo caso è una piattaforma tecnologica collegata in rete, ma tracciando un parallelismo lo è anche la nuova nuvola che abbiamo inaugurato in questi giorni a Roma, all’Eur: La nuvola di Fuksas. Nel tempo trascorso dalla sua ideazione ad oggi, diciotto anni,  da qualche parte il cloud computing nasceva, cresceva e si dffondeva, divenendo carattere di paradigmi e tecnologie oramai famose e consolidate nel mondo del digitale contemporaneo. La nuvola di Fuksas invece tutt’oggi rimane una novità e ancora un’incognita.

L’opera architettonica di Roma si insinua fisicamente ed elegantemente in contrapposizione e al tempo stesso in relazione con il mondo iperconnesso e pervaso dal digitale, in esso vi instaura dei rimandi con più di qualche significante semiotico e simbolico al continuo divenire e all’imprevedibilità del contemporaneo. L’appellativo “la Nuvola” fa da nickname a questo nuovo e avanguardistico Palazzo dei Congressi, che si erge non lontano dal vecchio Palazzo dei Congressi di Adalberto Libera e accanto al Palazzo della Civiltà Italiana (in questo caso il nickname è “colosseo quadrato”) costruito ai tempi di Mussolini e scelto come simbolo per la (non più compiuta) esposizione universale del 1942.

Proprio guardando ai temi dell’innovazione questo parallelismo si addice perfettamente, pensando alle azioni del governo e ai contenuti dell’innovazione di cui esso stesso si fa promotore.

Venendo alle specifiche tecniche della costruzione architettonica, la nuvola è adatta per convegni, conferenze, mostre, incontri, e si presenta come un’enorme teca di vetro contenente una nuvola che a sua volta contiene un auditorium: alta quasi cinquanta metri, a forma di scatola, larga settanta e lunga centosettantacinque, con un auditorium da milleottocento posti e sale conferenza per altri seimila. Per realizzarla sono serviti 37.000 tonnellate di ferro, ben 5 volte la quantità di acciaio usata nella Tour Eiffel, 53.000 tonnellate di vetro e 8.000 mq di parquet, 150.000 megawatt, 2000 luci, 13 bagni, 38 ascensori. Vi hanno lavorato trecento uomini e donne ”tra cielo e terra”.

Nella serata di inaugurazione hanno partecipato centodue diplomatici in rappresentanza di settantasette paesi nel mondo, era presente anche l’autore dell’opera, l’architetto Massimiliano Fuksas, che Crozza tanto amichevolmente in questi giorni imita facendosi chiamare “Fuffas”. Durante la presentazione hanno parlato esplicitamente di Convention Center “Nuvola”, tracciando un richiamo culturale ad Aristofane: il futuro da una nuvola. Sono intervenuti tutti da Eur Spa, lo stesso Fuksas con la collega moglie Doriana e la società Condotte che ha realizzato il tutto.

Tutti con l’avvento di questa struttura sperano ad una crescita del turismo internazionale, vi hanno previsto 200.000/300.000 congressisti l’anno per un fatturato di 300 milioni. La nuvola, quindi, viene vista come luogo di aggregazione, che coinvolga e attragga uomini e donne d’affari da tutto il mondo.

L’ispirazione si è detto deriva dal mondo, l’umanità è importantissima: “curare e cercare l’anima”. Si era pensato a realizzare inizialmente una piazza, poi invece si è optato per una nuvola, il suo creatore ne parla come “l’inno alla trasparenza”.

Alla cerimonica, ha preso la parola anche il Sindaco di Roma Virginia Raggi: “opera straordinaria, di grande bellezza, sappiamo stupire…”. Non bisogna dimenticare che l’idea del nuovo centro risale al concorso internazionale del 1998, negli stessi anni cioè in cui Roma giocò la carta delle grandi opere alla maniera del Mitterand a Parigi, per rimettere la Capitale (e l’Italia) al passo con gli altri paesi europei: all’epoca si avviarono il Maxxi di Zaha Hadid, l’Ara Pacis di Richard Meir ed l’Auditorium Parco della Musica di Renzo Piano. Tutte opere prolungatesi in interminabili cantieri, da ricorrenti accuse di sperpero di denaro pubblico. Un iter tormentato quello del progetto di Fuksas: del 2001 il preliminare, nel 2004 il definitivo, nel 2007 l’esecutivo e nel 2008 l’avvio dei lavori.

La Raggi: “una grande spinta per il futuro, costi lievitati, non dobbiamo dimenticarli, però è una vittoria, nonchè una grande sfida…”.

La nuvola ha passato il primo esame con qualche ombra sul denaro pubblico, abbiamo assistito a più di qualche rumore in sala. Bisogna valorizzare questo capolavoro anche con un passaggio dovuto alla trasparenza. Di cui si fa metafora lo stesso complesso, un’opera di vetro e di ferro, tributo alla sincerità e all’onesta.

Quello del Nuovo Centro Congressi fa parte anche di un piano per rilanciare l’Eur, sede tra l’altro di un altro edificio pionieristico dell’epoca recente “le Torri”della Telecom Italia. In molti chiedono un aiuto al Governo per un piano per Roma. Tra tutti ha avuto il suo intervento proprio il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: ha fatto il suo ingresso con un passo giovane ed atletico: “Buona sera a tutti…”, ha annunciato che il Governo italiano è pronto a lavorare con Roma, sottolineando che l’aspetto congressuale è molto importante, una delle leve dello sviluppo. Dunque i convenevoli ringraziamenti a Condotte, a Massimiliano e la moglie Doriana, che hanno reso concreto e reale un sogno che18 anni fa era solo un messaggio.

Quello della Nuvola può e deve essere un luogo per rilanciare il Paese, oltre che un esempio per affrontare altre sfide, il nostro tempo come ha affermato il Premier, non è il passato, ma dobbiamo avere speranza e costruire il futuro, ci vuole convinzione e c’è bisogno che ciascuno collabori, anche Roma Capitale e la Regione Lazio devono cooperare insieme, così nel locale come nel futuro globale.

Con questo evento inaugurale il messaggio che ci è sembrato più esplicito, è quello di speranza: “viva Roma, viva l’Italia”. Il taglio del nastro è stato concesso al Sindaco Virginia Raggi con in sottofondo l’ode “Inno alla gioia” di Ludwig Van Beethoven.

Francesco Chiappetta
Il prof. Francesco Chiappetta, manager d'azienda, è stato docente universitario di vari atenei. Ha profonda esperienza comprovata da incarichi importanti in azienda leader nel settore delle telecomunicazioni. La sua esperienza diversificata ha l’obiettivo di fornire consulenza direzionale, innovativa e approfondita. E' iscritto all'albo dei giornalisti dal 2005, successivamente nel 2007 pone un’iniziativa editoriale, per la società Si -ies, fondando Sentieri Digitali E-magazine di creatività e tecnologia per la comunicazione d’impresa. L’obiettivo di Sentieri Digitali è dedicato alla Comunicazione d’impresa in senso lato: ovvero dalle grandi imprese alle pmi e gli artigiani, dai professionisti alle PA, dal Marketing agli obblighi d’informazione per le società quotate. L’intero contesto dell’e-magazine è incentrato sui passi evolutivi della trasformazione digitale.

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