Molti hanno speso un po’ di soldi per acquistare delle "camicette rosse", senza nessun risultato, se non per chi li ha venduti. Molti esperti, ormai quasi tutti, affermano che siamo dinanzi ad un grande processo di cambiamento globale che viviamo tutti quotidianamente.
Fare i nostalgici significa non prendere atto dell’innovazione e di questo mutamento. I dati che emergono molto spesso hanno il sapore del vecchio. Non si sono aggiornati, abbiamo indicatori nuovi, non è possibile dare notizie non più vere.
Vi è stato il dibattito politico del PD, Martina è stato nominato segretario a tempo, mentre il vero mattarore è stato Renzi che ha giocato a tutto campo picchiando amici e nemici, benefattori e miracolati che durante il proprio mandato non hanno rispettato probabilmente, accordi e patti, nelle fasi di successione. Renzi per il Paese è stato una novità nel bene e nel male. Durante i lavori lo ha detto senza mezzi termini “mi avete affondato”. Quando uno vince democraticamente deve governare. Vale anche per la politica pontifiicia.
Al PD, dopo questi anni al governo con i relativi risultati, non si è pensato di fare un’analisi ma di scimmiottare la solita retorica: “noi siamo democratici e quindi parliamo!” Si è visto. Tutti i mezzi di comunicazione, “quelli impegnati”, continuano a blaterare come se il Paese sia fermo da diversi anni; ma che tecnica è? Vi è una strategia? “Siamo perdenti e si tira a campare finché è possibile. Invece i nuovi dovrebbero tenere presente tutti gli errori visti, cercando di rispondere alle richieste del Paese, ma in maniera seria.
Vediamo adesso subito con le “500 nomine”, “sempre gli stessi” con un vestito colorato? Aspettiamo fiduciosi il 18 luglio, abbiamo il Consiglio di amministrazione Rai, io vi sono candidato con un ruolo tecnico, rassicuro tutti: “sono onorato e tranquillo”.