Turismo accessibile, una nuova sfida per l’Europa

La Commissione Europea, tramite la DG Enterprise and Industry ha recentemente pubblicato all’interno del programma "Tourism and accessibility for all" una interessante call for proposal “Design, Implementation, Promotion and Marketing of Accessible Tourism Itineraries” al fine di sostenere l’adattamento o la riprogettazione di prodotti e servizi turistici per soddisfare le condizioni di accessibilità, promuovere uguali opportunità e inclusione sociale di persone con bisogni speciali, per accrescere competenze e capacità nel settore anche attraverso il coinvolgimento di enti e imprese di formazione in modo da creare i presupposti per la promozione e diffusione di best practices e per coinvolgere le piccole e medie imprese del settore. Gli obiettivi della Call sono quelli di creare una rete tra enti locali e piccole e medie imprese turistiche e di formazioni e associazioni e cooperative sociali al fine di formare staff turistico adeguato, inserire lo sviluppo di pacchetti turistici specifici nelle agende e nelle strategie locali e migliorare la destinazione Europa come meta turistica sia durante l’alta che la bassa stagione.

Da recenti statistiche delle Nazioni Unite si stimano in 650 milioni le persone nel mondo che convivono con una disabilità. Insieme alle loro famiglie possiamo parlare di circa 2 miliardi di persone che sono direttamente o indirettamente colpite da disabilità, quasi un terzo della popolazione mondiale. Secondo i dati emersi nel Rapporto Mondiale sull’Handicap (pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2011) sarebbero più di un miliardo di persone che nel Mondo vivono con delle disabilità, ovvero il 15% della popolazione.

Per queste persone viaggiare può essere veramente una sfida impossibile tra mancanze di informazioni, presenza di barriere architettoniche, scarsa disponibilità di posti con requisiti di accesso compatibili. Troppo spesso poi barriere mentali e culturali, scetticismo ed ignoranza sugli argomenti relativi l’accessibilità hanno bloccato i cittadini e le istituzioni rendendo luoghi ed esercizi pubblici “attrezzati” più simili a ospedali piuttosto che idonei per divertirsi e svagarsi.

La popolazione europea sta poi invecchiando velocemente: nel 2050 le persone con più di 65 anni saranno 3 volte di più di quanti erano nel 2003 e quelle con più di 80 anni saranno 5 volte di più. Questo rappresenta un nuovo mercato turistico con grande potenziale che resta sicuramente inespresso.

Unioncamere, che da tempo analizza questa tematica cruciale per la competitività delle imprese, ha attivato un monitoraggio nazionale del sistema ricettivo in tema di turismo accessibile. Fin dal 2009 sono state realizzate rilevazioni periodiche rivolte ad operatori e imprese del settore che hanno permesso di evidenziare che esiste un coinvolgimento in Italia del 52% delle imprese ricettive (nel centro Italia si raggiunge invece il 57% in particolar modo nel comparto alberghiero di elevata categoria e una forte attenzione anche da parte dei campeggi con l’83% e degli ostelli con l’80,1%), che sembrano quindi particolarmente attente ai bisogni delle persone con disabilità. L’offerta più diffusa è quella dei bagni con dimensioni ed accessori adeguati (44%) accanto all’accesso facilitato/accessibile alla struttura (43%) e all’accesso facilitato alle camere (34%), mentre al quarto posto si posiziona l’attenzione ad una offerta enogastronomica che sia più flessibile in base alle esigenze (24%).

In occasione della ultima Bit di Milano di febbraio è stato presentato il libro “Accessibile è meglio”, il Primo Libro Bianco sul Turismo per Tutti in Italia, una lodevole iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Struttura di Missione per il Rilancio dell’Immagine dell’Italia in collaborazione con il Comitato per la Promozione e il Sostegno del Turismo Accessibile. Il libro si apre con un analisi del mercato del turismo nel suo binomio di domanda e offerta, un’offerta che si arricchisce di servizi, strutture, professionalità che permettano ai “clienti con bisogni speciali” di trascorrere un soggiorno senza ostacoli ed in condizioni di autonomia e sicurezza. Il libro è stato predisposto da una equipe altamente qualificata di operatori e professionisti del turismo accessibile che ha lavorato su quattro gruppi, prendendo in considerazione le seguenti tematiche:

• Accoglienza

• Trasporti

• Comunicazione

• Formazione

per presentare ciò che fin d’ora è stato fatto (di buono e non) e soprattutto con la voglia di costruire e fare da guida a nuovi progetti e attenzioni per rendere l’Italia un paese sempre più accogliente per tutti.

Il libro infatti raccoglie e analizza 360 esperienze italiane di turismo accessibile, “progetti” che coinvolgono l’intero Paese, che a partire dal 1999 hanno avuto un aumento considerevole (in prima linea Emilia Romagna Toscana e Lombardia).

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