Virginia e la questione dei rifiuti

Virginia Raggi si è presentata con lo stile della ragazza alla mano, semplice, come una di noi, informale e invitando la gente a chiamarla per nome: “chiamatemi Virginia”. Un approccio che ben si coniuga con i cittadini romani.

Virginia si è espressa sulla questione dei rifiuti, ha richiamato gli abitanti all’ordine invitandoli al contegno e a comportarsi in modo ragionevole.  Ha provveduto non tanto lei, ma grazie alla delibera del Commissario Tronca a fare un piano per Roma Capitale delineando la creazione di 32 isole ecologiche che verranno realizzate nelle aree periferiche abbandonate e degradate.

Da bambino sentivo spesso il detto: ”mondezza vuol dire ricchezza”, oggi questo modo di dire appare superato e non trova più riscontro. Virginia dovrà affrontare 5000 tonnellate di rifiuti al giorno, con una differenziata pari al 44%, a disposizione 180 tir per il trasporto giornaliero fuori regione con un organico dell’azienda Ama municipalizzata pari a 7800 dipendenti. Cara Virginia, probabilmente bisognerebbe cambiare strategia: domandiamoci come utilizzare la “mondezza”. Ebbene si, proprio così: come possiamo utilizzare la “mondezza”? Qualche suggeriemnto, ad esempio, potrebbe arrivare da una serie di brevetti italiani in corso di approvazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla direzione generale marchi e brevetti. Progetti che meriterebbero di essere presi in considerazione e dovrebbero trovare un riscontro più immediato soprattutto nell’ottica dell’emergenza rifiuti che, tra l’altro, non riguarda solo Roma ma ampie zone del territorio nazionale.

La Capitale che punta ad ospitare turisti, una città dove già pullulano i pendolari che raggiungono la città quotidianamente e vi sostano nell’arco di un giorno, ma anche visitatori extraregionali che si fermano per almeno tre giorni ed internazionali che sostano nella capitale in media dai 5 ai 7 giorni. Da una parte la strategia è certamente giusta, ma dall’altra si deve considerare il povero turista che in generale guardando la televisione e leggendo i giornali vede con sorpresa montagne di rifiuti che stanno li, certamente non ad aspettare lui, ma un qualche addetto ai lavori che provveda a portarli via, senza caricare i cittadini romani di ulteriori oneri che già sono particolarmente elevati.

Date queste modeste riflessioni, nel contesto del diritto dell’economia e dell’ambiente, devo dire cara Virginia che credo vi siano delle vie d’uscita, ora con la speranze che queste considerazioni siano di buon auspicio non mi resta che augurarle buon lavoro!

Andrea Chiappettahttp://www.andreachiappetta.it/
Creo ecositemi, credo nell’innovazione e penso che lo studio continuo e il confronto siano gli ingredienti per realizzare sinergie e soluzioni. Autore di Italia.Next edito da Rubbettino.

Altri articoli dell'autore

Advertisment

Puoi leggere anche...

567FansLike
1,441FollowersFollow

Ultime notizie

Agroalimentare e la sua filiera

I lettori di Sentieri Digitali hanno avuto modo di comprendere l’impegno costante per un settore così strategico del nostro Paese e dell’Europa. Nell’ambito della...

L’acqua

L’acqua vuol dire vita e quindi è un bene primario. Senza fare polemiche è ben rappresentare che la rete idrica del nostro paese a dir...

Comunità Energetica

Il Clean Energy for Europe Package è basato su una proposta della Commissione Europea del Novembre 2016 e definisce gli obiettivi e la strategia...

Vuoi avere le notizie aggiornate ogni mercoledi?

Iscriviti alla newsletter

LinkedIn
LinkedIn
Share