Fenomeno Trump: il potere della Rete al servizio della comunicazione politica

Donald Trump, a dir poco è diventato un caso di studio. Quale tecnica di marketing ha adottato? Molto si è svolto nel digitale. Si è affidato ad un importante centro di Data Science per le campagne elettorali che si chiama Cambridge Analytica. Detto team di Data Science aveva 3 su 4 risorse italiane. Cambridge Analytica è una società privata che mette insieme i data meaning e l’analisi dei dati con la comunicazione strategica per il processo elettorale, in particolare l’approccio scientifico che combina il team è quello di raccolta, analisi di dati e marketing digitale. Cambridge Analytica è una società relativamente giovane in quanto è stata creata nel 2013 da una costola della società principale britannica Scl Group.

La società fa capo alla famiglia Robert Mercer, ed è molto concentrata al marketing digitale, punta alla identificazione dei vari elettori e ne crea una vera e propria profilazione. Si avvale di modelli predittivi al fine di stimare l’orientamento di certi gruppi di elettori in maniera individuale. La fase determinante del lavoro riguarda gli effetti dell’iniziativa di data scientist capace di avere i propri effetti sul candidato che per certi versi viene orientato – guidato, dalla stessa Cambridge Analytica.

Trump è stato ritenuto persona innovativa e particolarmente abile sui social network. Ha molto puntato sullo stato della Florida ottenendo importanti risultati ancge grazie all’attività di data analytics attuata dalla Cambridge Analytica. Per dare dei numeri: l’analisi dei dati in possesso al database è di circa 200 milioni di americani. Sono state profilate con tecniche avanzate le singole persone. La profilazione una volta avvenuta in maniera particolarmente veloce ha offerto dei risultati di ritorno quasi in tempo reale. L’impegno finanziario di Trump nei media tradizionali è stato inferiore a quello della Clinton, egli ha puntato sui media digitali. L’abilità della Cambridge Analytics è stata anche quella di aver saputo contattare una target audience e secondo la profilazione sono stati elaborati i relativi messaggi in modalità “personale”.

Si parla della candidatura del giovane Zuckerberg, come noto, ha milioni di dati, e quindi potrebbe rientrare nell’istituto del conflitto di interesse e quindi avere dei problemi per un’eventuale candidatura. Dal team di Cambridge Analytica fanno sapere che nonostante i big data siano un’enorme risorsa, è pur sempre il leader a guidare la massa e non l’inverso.

Tutto questo scenario innovativo del marketing e della comunicazione digitale è da ritenere come un segnale positivo per la politica? Il 20 gennaio inizia la presidenza Trump con il passaggio di consegna tra Obama che in questi ultimi mesi e giorni si è impegnato in maniera particolare e, come per tutti i politici, viene detto che è stato bravo, ma il sentimento degli americani non è stato di particolare conforto. Trump dal punto di vista della comunicazione politica si è promesso di instaurare un dialogo con la Russia di Putin e non forti contrasti, in questo caso sarà la diplomazia a regolare la partita. La posizione politica dei democratici e in testa la Hillary Clinton hanno manifestato, almeno alla percezione esterna, un comportamento fortemente personale e non una posizione in favore al grosso paese degli Stati Uniti d’America. Nel passato sia Nixon che Reagan hanno avuto ottimi rapporti con la Russia.

Le parole d’ordine, per concludere, relative al successo di Donald Trump sono state: digital marketing, piattaforme di data scientist e relativa integrazione

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