Il sesto giorno della Milano Fashion Week ha attirato particolarmente la nostra attenzione, il merito è di Dolce & Gabbana alla quale certamente va il premio big surprise di quest’anno, con il merito di aver reso la passerella più innovativa che mai. Per un attimo ci sono stati dei protagonisti insoliti in passarella, non i tradizionali modelli, ma bensì si è deciso di far sfilare dei droni. Gli aeromobili a pilottaggio remoto hanno fatto il loro ingresso in passerela “indossando”, o meglio, portando con sè delle borse e dei gioielli della nuova collezione autunno-inverno 2018/2019 intitolata “Fashion Devotion”.
La sfilata così inusuale porta in scena capi e ambientazioni legati al concetto di sacro e di devozione, alla quale per l’occasione è stata accostata quasi per contrasto la tecnologia dei droni. Un’approccio che si lega al passato, al sacro, alla spiritualità ma che guarda anche al futuro e alla tecnica. Come se quella dei millenials e dei nativi digitali sia un’era che non può prescindere da questa componente, insita in loro, nello spirito, quanto le componenti tipiche di una fede.
I 7 droni hanno sfilato/volato sulla passerella milanese creando uno spettacolo suggestivo. Trasportando queste borse con delle preziose chiusure a forma di cuore.
Nell’attesa della sfilata a tutti i 600 membri del pubblico è stato richiesto di disattivare qualunque wi-fi e hotspot esistente, compito non proprio scontato e semplice, molti certamente prima dell’ingresso degli APR non ne comprendevano il motivo, certamente ciò avrà contribuito a creare non poca suspense.
Senza dubbio una soluzione originale e pionieristica che ha aperto la sfilata della coppia di stilisti italiani. Dopo una fase di overture hi-tech, per buona pace dei tradizionalisti sono tornati a sfilare i modelli in carne ed ossa.
Il marketing non convenzionale è anche questo, l’experience nella croisette, associata al marchio di alta moda made in Italy. Il contenuto virale che ne può scaturire per la diffusione in Rete è di sicura efficacia, il passaparola e la risonanza contagierà anche i media più tradizionali, aumenteranno la visibilità del marchio e ne fortificheranno nell’immagine un posizionamento di esclusività non indifferente.