L’evoluzione tecnologica da circa vent’anni a questa parte ha generato un forte mutamento delle aziende, a partire da prodotti proposti, dai costi di produzione, dalle dinamiche di outsourcing e considerando tutti i processi correlati allo sviluppo, partendo dal prezzo, dalla globalizzazione ed anche dalla crisi economica. Vi è stato un interesse per l’e-government a partire dalla liberalizzazione del mercato che ha interessato anche la PA con la nascita di protocolli di comunicazione nuovi, la gestione dei documenti, vedi carta di identità elettronica, privacy, agenda digitale europea, codice di amministrazione digitale, Pec e fatturazione elettronica, solo per citarne alcune.
Una delle novità più rivoluzionaria e concreta, è stata il cloud computing, con i diversi cloud service models che rientrano nei cosidetti software as a service “saas”, platform as a service “paas”, infrastructure as a service “iaas”, con le applicazioni business in cloud, piattaforme di sviluppo e gestione con i diversi cloud deployment models: private cloud, public cloud, community cloud, hybrid cloud. Quando si parla di private, il riferimento è all’architettura interna che permette un modello cloud virtualizzato, basata sui servizi e non solo. Mentre nel public troviamo dei modelli a consumo del tipo multicliente. Il community: riguarda un modello cloud applicato a livello di settore, industry e via dicendo. Dulci in fundo la piattaforma hybrid che si divide tra modello di tipo pubblico e privato.
Così come era il cloud qualche anno fa, che era sulla bocca di tutti ed oggi è una tecnologia poco chiaccerata ma concreta, esistente e funzionante, un tema di cui si interessa molto sono i big data. Elemento che permette di analizzare fonti diverse di dati in ambienti e settori eterogenei. Si collegano ai Big Data, i dati raccolti dall IoT (internet of things), da cui il importante dei sensori ed i vari campi applicativi di data analytics, e delle procedure intelligenti, vedi smart cities, smart manufacturing e smart agriculture. Proprio in questo ultimo campo nell’ambito della progettazione Horizon2020, la SI-IES ha presentato un processo di agricoltura di precisione con 15 partner da vari paesi d’Europa.
In tutto questo cambiamento tecnologico però serve formazione per portare valore, capire il cambiamento ed avere contezza e padronanza delle tecnologie e del loro impatto sulle società e sui nuovi business, noi ci stiamo provando con i programmi formativi e la nostra piattaforma (apprendimentocollaborativo.it). Con esse, prima di tutto, servono anche nuove strategie aziendali, nuovi indicatori (KPI) e nuovi modelli organizzativi. In questo dibattito, un punto importante è stato sollevato dalla Ministra Bongiorno, quello di scrivere in italiano per fare capire a tutti il cambiamento.