Nasce a Tandil, città dell’Argentina situata a 160 Km da Mar del Plata e a 360 Km da Buenos Aires, nel 1959 da Francesco Macri, imprenditore edile di origine calabrese, nato a Roma nel 1930 ed emigrato in Argentina nel 1948 e Alicia Blanco Villegas, di origini spagnole. Mauricio Macri è stato presidente del Boca Juniors, squadra simbolo del campionato di calcio argentino.
Si è presentato quale candidato alla presidenza invocando il cambiamento. Nelle sue prime dichiarazioni ha detto “Oggi è una giornata storica, un cambio d’epoca che ci deve portare al futuro”. “No alle rivincite, no ai regolamenti di conti. Questo cambiamento deve indirizzare la nostra energia nella costruzione dell’Argentina che sogniamo, dalla Terra del Fuoco al nord del Paese”; Macri ha aggiunto: “dobbiamo costruire un’Argentina con “povertà zero”, sconfiggere il narcotraffico, migliorare la qualità della democrazia”.
Nel suo primo discorso come Presidente eletto, Macri ha ricordato il lavoro fatto in Argentina dagli immigrati che attraversarono l’Oceano senza Facebook o Twitter. Lo sconfitto Daniel Scioli ha riconosciuto la sconfitta: “gli argentini hanno eletto un nuovo presidente, l’ingegnere Mauricio Macri, che ho appena salutato telefonicamente”. Mauricio Macri trascorse solamente 12 ore dalla sua vittoria ha già iniziato ad agire, come nuovo leader regionale segna una svolta in America Latina. Il neopresidente ha confermato che ha spinto l’applicazione della clausola democratica in Venezuela e cercherà di chiudere l’accordo Ue con il Mercosur oltre che l’apertura per l’Alleanza del Pacifico. Una svolta di 180 gradi per i quali c’è bisogno di un accordo con il Brasile, un partner fondamentale ed il primo a cui fare visita, anche prima di assumere l’incarico il 10 dicembre prossimo.
Siamo ben lieti che il nuovo presidente abbia idee di tipo europeistico e cerchi il dialogo con tutti, ha avuto un successo al primo turno con elevato vantaggio rispetto al suo competitor Daniel Scioli e lo hanno festeggiato improvvisando canti e balli argentini con salti e gioia. Il Presidente non si è sottratto e si è inserito nel contesto con semplicità ed amicizia. Adesso bisogna passare dalle enunciazioni ai fatti. Auguri Presidente!