Ceto medio o classe media, non è facile dare una definizione precisa. Una è quella che lo descrive come insieme eterogeneo di gruppi sociali che si collocano in una posizione mediana, per reddito e prestigio. Va da sé che il ceto medio, che è stato il tessuto della società, sta sparendo. In questo ambito sono necessari da parte del governo, investimenti per dare lavoro ai giovani. per rivedere la definizione di ceto medio oggi bisognerebbe promuovere: la capacità di analisi delle relazioni complesse, tra crisi, trasformazioni economiche e disuguaglianze sociali nelle società contemporanee, solo per citarne alcune.
Bisogna riflettere e dare attenzione ai processi di mobilità sociale ed alle problematiche della povertà e dell’esclusione. Viviamo una situazione di vulnerabilità ed in particolare nel nostro Paese, a partire da un welfare state ad oggi inadeguato, che ha portato all’impoverimento del ceto medio ed alla creazione di una nuova classe sociale, i nuovi poveri. Il Governo dovrebbe pensare a promuovere il benessere familiare. Il sistema politico sociale deve essere un must per il Governo e per il parlamento, non a parole ma con azioni significative immediate, “una cura da cavallo”, e cercare di ridare a tante persone la giusta speranza per vedere l’oggi ed il domani con un’ottica nuova. È una cura che deve essere vista come un vero investimento e una riduzione della spesa. Il nuovo ceto medio sarà al cento del prossimo impegno politico. Bisogna vedere se le liste civiche o i partiti quasi inesistenti saranno in grado di lavorare e dare risposte innovative, magari utilizzando in modo adeguato i nuovi mezzi di informazione digitale, che ormai una parte consistente di giovani consultano quotidianamente con un peso politico di percentuali a due cifre.
