La stampa a livello mondiale in questi giorni ha parlato del divieto di portare laptop e tablet a bordo degli aerei. Sarà obbligatorio imbarcarli nella stiva come i bagagli più ingombranti passando attraverso il check-in delle valigie. Il limite massimo è di 16cm x 9,3cm. Negli Stati Uniti il governo di Donald Trump ha annunciato il divieto che fa eccezione solo agli smartphone, segue lo stesso iter il Regno Unito. Il Governo italiano non ha annunciato ancora nulla in materia. Il motivo di queste contromisure è che questi device sfuggirebbero ai controlli dei più sofisticati scanner presenti negli aeroporti internazionali e americani, ma anche europei.
Il motivo delle preoccupazioni? Si pensa che siano stati messi a punto nuovi metodi per inserire potenti esplosivi nei dispositivi elettronici, l’FBI sostiene che sarebbero capaci di scavalcare i controlli di sicurezza aeroportuali, in particolare nelle batterie dei computer portatili. In un era di innovazione tecnologica si dovrà provvedere con scanner di ultima generazione. Molti aeroporti devono implementare sistemi di sicurezza innovativi per il controllo dei device elettronici. Non è possibile che questi esperti informatici, smontino l’apparecchio elettronico, rimuovano la batteria, mettano l’esplosivo e ricompongono con facilità il dispositivo utilizzando strumenti elementari e semplici. Alcuni sostengono che per neutralizzare la carica sarebbe sufficiente togliere la batteria, ma in realtà non è così semplice e chiaro, sembra vi possa essere comunque energia e che basti una microcarica elettrica per generare la detonazione. In ogni caso se fosse in grado di aggirare i controlli degli scanner, l’esplosivo sarebbe una minaccia anche se nascosta nella stiva. Altri sostengono che il timore del dispositivo a bordo sia legato alla possibilità di hackerare i sistemi di volo degli aerei. Certamente sono molte le preoccupazioni palesate e queste contromisure fanno pensare alla necessità di prevenire nuove modalità e minacce terroristiche.
Nel frattempo sul fronte consumer, il 30 ottobre del 2016, il Dipartimento Homeland Security ha divulgato una lista dove vengono elencati i dispositivi Huawei soggetti a possibili attacchi e ne indica tipologie e versioni software vulnerabili, la minaccia non riguarda tutti i modelli ma alcune versioni con determinati software. Importante è controllare la versione software del proprio smartphone e provvedere ad aggiornarlo per non essere soggetti ad attacchi cyber.
Molti parlano di argomenti tecnologici innovativi, ma intanto i pirati dell’informatica e dell’elettronica corrono in maniera rapida e veloce. Quanto stabilito da Obama e concretizzato recentemente da Donald Trump dimostra che il problema non è dell’altro ieri, perciò diamoci da fare.